lunedì 17 marzo 2008

Zanetti Giulio

matricola 263843




IIWE
, ovvero Instant Interactive Worldwide Exchange.
Questo acronimo potrebbe rappresentare la direzione di un ipotetico sviluppo tecnologico del pianeta.

Un importante aspetto su cui ci si concentrerà sarà la totale riduzione dei tempi di attesa e di calcolo, tale da poter permettere un’immediata interazione in tempo reale. Tutto ciò accadrà grazie al potenziamento delle reti wireless e ripetitori satellitari, per eliminare totalmente collegamenti fisici via cavo.

L’architetto potrà contare, grazie a questa potenza, su un immediato contatto con collaboratori in ogni parte del mondo. I progressi tecnologici nel suo campo, tralasciando lo spontaneo miglioramento qualitativo della grafica digitale dovuto a schede video sempre più potenti, si dirigeranno su una progettazione solida di qualità eccellente. Negli attuali progetti, sviluppati sulla base di calcoli matematici, equazioni complesse e funzioni frattali, sussiste una certa difficoltà nel gestire la loro realizzazione grafica, il modello e la vera e propria edificazione. Verranno inoltre introdotte stampanti tridimensionali che potranno modellare fisicamente un plastico del progetto, tale da poter esser prodotto da un punto all’altro del globo. Una sorta di avvicinamento al tele trasporto.
Un’altra avanguardia potrebbe diventare lo studio su proiezioni tridimensionali che potremmo “fantascientificamente” chiamare ologrammi. Questo consentirebbe ad architetti agli antipodi del globo di annullare le distanze lavorando entrambi, contemporaneamente, sullo stesso progetto. Inoltre potrebbero direttamente modellare il plastico con volumi virtuali e facilmente modificabili, grazie ad interfacce immediate e sempre più ergonomiche.

I limiti in cui lo sviluppo potrebbe incorrere nel nostro paese sono individuabili negli scarsi finanziamenti di enti pubblici, che vengono rinnovati solamente su un piano quinquennale e perciò ormai obsoleto, ed enti privati, concentrati su strategie di mercato e tesi a centellinare le tecnologie d’avanguardia per non saturare il mercato con nuovi prodotti che sostituirebbero immediatamente le versioni precedenti.

Un altro fenomeno che si sta sviluppando da pochi anni è lo studio sulla domotica, che vedrei molto più utile sotto l’aspetto della ricerca piuttosto che introdotto nell’abitazione privata. Questa tecnologia potrà garantire una maggior comodità e una probabile ottimizzazione dell’energia ma comporterà anche un ulteriore spreco di energia a causa di utilizzatori, motori,sensori e centraline elettriche, senza considerare la costante manutenzione che si renderà necessaria.


Bibliografia:

-Alice Imperiale, Bidimensionalità- Tensioni superficiali nell'architettura digitale, Testo&Immagine,
Torino, 2001

-Modulo, Marzo 2008

-Jack, n.91, Aprile 2008

- Tim Berners-Lee, L’architettura del nuovo Web, Feltrinelli editore, Milano, 2001

-Ottagono, Marzo 2008

-Win Magazine,n.111, Marzo 2008



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