venerdì 21 marzo 2008

Canova Alice


Canova Alice matricola 264048


Lo scenario in cui viviamo vede una crescita costante e continua dell’uso della tecnologia all’interno degli ambienti domestici e di lavoro.
La professione dell'architetto è tra le più coinvolte dal rapido sviluppo delle tecnologie informatiche; l'avvento di programmi come CAD o CAAD, software che hanno la capacità di visualizzare uno spazio senza l'aiuto del disegno a matita, hanno modificato totalmente il mestiere dell'architetto mentre l'uso di internet e del web ha consentito agli architetti di ottenere informazioni e dati in tempo reale. Tuttavia va precisato che queste innovazioni non cambiano le qualità di base e le esperienze tecniche che un architetto deve avere, come la formazione e l'apprendistato, ma hanno solo l'obiettivo di aiutarlo nel grande mondo dei mezzi informatici.
L'evolversi della professione tramite l'uso di nuovi strumenti grafici, porta l'architetto ad essere sempre più condizionato dall'informatica che attraverso l'uso di connessioni wireless permette di modificare ovunque il proprio progetto.
Il computer negli ultimi vent'anni ha rivoluzionato ogni ambito legato alla progettazione e all'esecuzione dell'architettura. Il PC rimane uno strumento oggi indispensabile per realizzare un certo tipo di sperimentazioni sulla forma e sullo spazio. Il fare architettura è generato quindi dall'elaboratore che lavora insieme all'architetto, aiutando l'uomo a concepire degli spazi non-euclidei cioè degli spazi non compiutamente comprensibili e gestibili senza l'ausilio del computer. In sostanza, è possibile dire che l'idea di spazio con il quale l'individuo si confronta non è più limitabile a luoghi fisici, ma anche a sistemi che vivono solamente nella memoria del computer o nelle immagini di uno schermo.
Un fattore utile per comprendere un progetto è rappresentato dalla lettura delle forme e dello spazio attraverso lo strumento della morfologia. L'obiettivo principale è individuare il modo in cui il computer ha generato un'alterazione del modus operandi degli architetti nella creazione degli spazi non-euclidei. I software e le procedure di calcolo utilizzate dai sistemi hardware sono basati su operatori matematici. Esiste una sorta di natura intrinseca del modo di lavorare dei calcolatori che necessariamente porta verso certi risultati. La libertà compositiva offerta da Archicad e Autocad e altri modellatori solidi, sono strumenti di composizione intuitivi che consentono di aggregare forme con la massima libertà. Tuttavia il computer ha determinato una rivoluzione dei sistemi percettivi contemporanei: la facilità con la quale un software permette di visualizzare anche le geometrie più articolate è un invito alle sperimentazioni più estreme e rappresenta una sorta di liberazione dalla laboriosità del disegno.
Il computer, dallo stretto punto di vista operativo, non è affatto uno strumento utilizzato da tutti nel medesimo modo; per alcuni esso è un mezzo di prefigurazione dell'architettura, capace con grande velocità di visualizzare forme altrimenti impossibili da rendere in modo chiaro mentre per altri rappresenta solo una parte dell'atto ideativo.
L'ottava Mostra Internazionale di Architettura di Venezia svoltasi nel 2002 è un evento di particolare significato: l'esposizione, intitolata Next, era dedicata all'architettura prossima ventura e l'interesse principale era rivolto a quelle opere in corso di realizzazione o in avanzata fase di progettazione.
Attualmente suscitano interesse opere che proiettano l'architettura nel futuro come ad esempio il primo museo virtuale al mondo cioè il
Guggenheim Virtual Museum oppure il progetto di David Fisher della Rotating Tower a Dubai che rappresenta l'attuale concetto di Architettura Dinamica.

L'invenzione del computer continua quindi a rivoluzionare i rapporti tra gli individui e la tecnologia; la grande flessibilità e la potenzialità di alcune macchine portano l'uomo ad avere il desiderio di trasmettere le proprie idee, senza isolarsi dal mondo tecnologico in continuo sviluppo.
Comunicare diviene l'imperativo di quest'epoca, una molla aggregante che fa incontrare gente senza farla spostare, inventa blog per raccontare fatti privati e non, rende interattivo ogni strumento, compreso il telefono con il quale guardarsi in faccia mentre si conversa.
Solo la casa sembrava essere stata esclusa ma grazie alla domotica, nata per semplificare la vita domestica e il rapporto con le apparecchiature elettriche ed elettroniche, la questione sembra cambiare.
In una società in rapida evoluzione, nella quale esigenze e abitudini cambiano velocemente, la domotica rappresenta un formidabile strumento per fare in modo che la casa non sia più qualcosa di statico, ma sia capace di adattarsi a nuovi scenari. Il bello dei sistemi domotici è quello di offrire combinazioni su misura, ritagliate cioè sulle esigenze individuali infatti con poche azioni è possibile generare più comandi e controlli: diversi dispositivi comunicano con la centrale, che smista gli 'ordini' per creare gli scenari voluti ed impostati direttamente dall'utente tramite dei semplici tocchi sul pannello touchscreen. Tramite questi programmi si può regolare la luce e il clima, comandare le tapparelle, le porte e le finestre, mettere la casa in sicurezza, controllare la musica e la tv, rendendo gli elettrodomestici “intelligenti” quanto basta per semplificare la vita. La nuova domotica e le tecnologie di ultima generazione sono sempre più a portata di mano sia nell'utilizzo che nei costi e il risparmio energetico è tenuto nella massima considerazione dalle aziende produttrici.
L'innovazione tecnologica inciderà direttamente sul nostro modo di vivere la casa, coinvolgendo settori sempre più vasti. Nella casa moderna ambienti ad alto contenuto tecnologico assumeranno sempre più importanza e quindi l'automazione della casa si dovrà fondere con l'architettura d'interni per rendere gli ambienti non solo belli e confortevoli ma anche sicuri e dinamici.
La vera sfida per il futuro sarà quella di riuscire a compiere una reale integrazione tra comportamenti, tecnologie e architettura. Domotica sarà sinonimo di comodità e sicurezza solo quando riuscirà a recepire le necessità dell'uomo proponendo soluzioni adeguate ai mutevoli bisogni dell'utente.
Grazie alle soluzioni tecnologiche, tutto diventerà facilmente programmabile ma si correrà il rischio di superare quella sottile linea che divide la voglia di comfort dalla complessità di gestione.


BIBLIOGRAFIA:

  • Paolo Vincenzo Genovese “Dalla decostruzione alla Cyber-Architettura e oltre
    L'uso del computer nella progettazione degli spazi non-euclidei 2005;

  • CasaFutura n.6 novembre-dicembre 2005;

  • Spazio Casa n.3 marzo 2008;

  • Focus n.178 agosto 2007;

  • Focus n.177 luglio 2007.

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