venerdì 21 marzo 2008

Scenari Digitali


Maria Giada Ferrari 264328

In un’era caratterizzata da un forte sviluppo tecnologico e digitale, l’architettura non ha potuto che subire radicali e profonde trasformazioni: ai tradizionali metodi di progettazione e rappresentazione si sono infatti affiancati strumenti innovativi e tecnologici, tra cui i più conosciuti sono senza dubbio il CAD (acronimo di Computer Aided Design – Disegno Assistito da Calcolatore) e CAAD (Computer Aided Architectural Design – Disegno Architettonico Assistito da Calcolatore). Inizialmente l’uso di tali procedure era rivolto prevalentemente alla simulazione del progetto, con l’obiettivo di illustrare realisticamente l’idea creativa in tutti i suoi aspetti, rendendola così comprensibile anche ai non-addetti ai lavori. Ora però ci si sta orientando verso l’elaborazione di sistemi in grado di contribuire alla generazione stessa del progetto, sia per quanto riguarda l’idea formale che per la verifica della sua fattibilità tecnica. In tal senso l’esempio più significativo è costituito dal Guggenheim Museum di Bibao di Frank Gehry: in questo caso il computer si è rivelato uno strumento indispensabile per l’esecuzione dell’opera, senza il quale non ne sarebbe stata possibile la costruzione, a causa dei lunghi tempi di progettazione e degli errori di calcolo in cui è facile incappare. Queste procedure insomma possono aprire porte nuove, in quanto ci forniscono un fondamentale sistema di controllo per la progettazione esecutiva, sistema che non solo velocizza i tempi di realizzazione del progetto, ma permette anche di dare vita a tutte le forme che riusciamo ad immaginare, sperimentando costruzioni mai tentate nel passato. Esse poi possono diventare un insostituibile strumento per la verifica della qualità percettiva degli spazi, in grado di riprodurre tutte quelle componenti (situazioni ambientali, resa dei materiali, illuminazione, ecc…) che fanno sì che un progetto risulti di alto livello. Ci si sta quindi orientando nella direzione di un’architettura virtuale, che sia percorribile spazialmente, in modo da poter verificare le suggestioni spaziali e figurative del progetto in corrispondenza dei diversi momenti della giornata e dell’anno. E’ questa l’architettura del terzo millennio: un’architettura in grado di rispondere alle sempre maggiori richieste di qualità e di controllo degli spazi fisici , nonché alle esigenze di comfort, sicurezza, comodità e risparmio energetico. La casa del futuro è quindi una casa intelligente e domotica: in una società caratterizzata da ritmi frenetici, l’automatizzazione di alcune funzioni (dal funzionamento degli elettrodomestici all’irrigazione dei fiori) permetterà di dedicare il tanto prezioso tempo ad altre attività; inoltre il miglioramento dei sensori per la regolazione degli impianti di illuminazione e di riscaldamento/climatizzazione renderà possibile un utilizzo più razionale dell’energia, riducendo al minimo gli sprechi.
Le nuove tecnologie però non hanno rivoluzionato solamente il modo di progettare e di abitare, ma anche quello di lavorare: è fatto indubbio che internet abbia aperto la strada nuovi orizzonti, accelerando i contatti e le comunicazioni tra le diverse parti del mondo e permettendo uno scambio in tempo reale di idee, informazioni, novità, anche attraverso i social network. In quest’ottica bisogna attribuire un’importanza fondamentale all’introduzione delle reti
wireless (ossia senza fili), che hanno eliminato tutti i limiti dovuti alla connessione tramite cavi. Tutto ciò non fa che facilitare le collaborazioni tra architetti di varie nazionalità, ognuno dei quali può mettere a disposizione degli altri il proprio bagaglio di esperienze: solo così si può garantire lo sviluppo e l’evoluzione dell’architettura. Bisogna però ammettere che purtroppo l’Italia non è in grado di competere in campo tecnologico con gli altri principali Paesi del mondo: scarsi sono gli investimenti e le ricerche in quest’ambito, sia da parte dello Stato sia da parte delle imprese che, spesso, si mostrano diffidenti nei confronti delle innovazioni.

BIBLIOGRAFIA:
- Carlo Coppola, Computer e creatività per l’architettura – intelligenza artificiale e sistemi formali, Alinea Editrice, Firenze 2005
- James Steel, Architettura e computer: azione e reazione nella rivoluzione digitale, a cura di Antonietta Piemontese, Gangemi, Roma 2004
- Antonino Saggio, Introduzione alla rivoluzione informatica in architettura, Carocci editore, 2007
- Livio Sacchi, Maurizio Unali a cura di, Architettura e cultura digitale, Skira, Milano 2003

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