sabato 22 marzo 2008

Francesco Corrò

Facola di Scienze dell'archittettura
Corso di fondamenti di informatica
Prof. Maurizio Galluzzo

Scenari digitali

Francesco Corrò Matricola:265082


L’evoluzione

 della tecnologia, in quanto parte della civiltà, si è svolta lungo una grande varietà di campi. E’ chiaro però che ha sempre esercitato una influenza determinante nelle arti e la professione dell’architetto è sicuramente tr

a le più coinvolte e tr

asformate da questo rapido sviluppo. Per gli architetti è stato in primo luogo l’avvento del CAD (Computer Aided Designe) a ri

dimensionare o comunque a modificare alcune di quelle che erano le tradizionali caratteristiche del mestiere. L’abilità di visualizzare graficamente uno spazio immaginato è stata  quasi totalmente scavalcata dalle rapide trasformazioni operate dai software per il d

isegno 2D e 3D, così come la consueta bravura in sede finale dei disegnatori, data la possibilità di stampare in pochi minuti le tavole progettuali tramite plotter. L’elaboratore elettronico inoltre permette di valuta

re a fondo aspetto, solidità strutturale e costo del suo ideato. Na

turalmente la tecnologia può migliorare la capacità dell’architetto nel produrre il suo lavoro ma non cambia assolutamente la possibilità di base e le esperienze tecniche  creative che deve possedere. Per esempio, nella scultura è abbastanza probabile che strum

enti meccanici controllati numericamente possano sostituire il martello o lo scalpello dello scultore, ma è molto improbabile che l’elaboratore rimpiazzi mai lo scultore. Insomma, parafrasando ed estendendo la celebre definizione di Adolf Loos, oggi l’architetto è un muratore che ha studiato l’informatica e il latino.

 Tutti gli studi di architettura dunque, oltre ad essere definitivamente passati dal tecnigrafo al disegno elettronico, si sono anche collegati all

a rete vista la semplicità e l‘economicità con la quale ora lo si può fare. Tramite internet si scambiano disegni, si aggiornano quotidianamente, in maniera interattiva e collaborativa. E’ possibile infatti avere, attraverso una semplice connessione, dati planimetrie e caratteristiche del territorio su cui si dovrà progettare la nuova struttura. Sullo stesso piano comunicativo, ma ben più versatile, sta però avendo un grande successo la tecnologia Wireless (dall’inglese “senza fili”), associando a

lla possibilità di una connessione più semplice e veloce anche l’eliminazione da vincoli strutturali a favore della mobilità. In genere, la funzione interattiva svolta dalla tecnologia nell’ambito della architettura, può soltanto favorirne uno sviluppo migliore e ragionato anche sulla base di opinioni pubbliche,

 che in questo modo potranno giudicare quelle che saranno le future opere.

Quando si parla di internet si pensa a un linguaggio globale, ma non è sempre così. Quello che succede in Italia è abbastanza diverso da quello che accade negli Stati Uniti o nel Giappone, dove i governi sostengono lo sviluppo nel campo della tecnologia fornendo la maggior parte dei fondi di ricerca disponibili a università e istituzioni governative del settore. Il governo infatti non sv

olge questa funzione di primo piano nell’incentivare la ricerca di base, ed a causa dei costi  e dei rischi crescenti, le industrie tendono a fare investimenti più convenienti nella ricerca applicata che nella ricerca di base. In questo modo laboratori e università soffrono di una cronica mancanza di finanziamenti ed una conseguente arretratezza tecnologica nei confronti di altri paesi. Nonostante tutto le macchine digitali, sulla spinta della ricerca globale, diventeranno sempre piùabili ed eseguiranno anche molte mansioni oggi affidate agli esseri umani. Nelle fiabe, le fate trasformano i desideri in 

realtà con un tocco  di bacchetta magica. Oggi si può fare lo stesso con un telecomando di nuova generazione. Non è una fav

ola hi-tec, ma una realtà  resa possibile dalla nuovissima tecnologia di Mems (Micro Electro Mechanical Systems). Questi ingranaggi invisibili permettono una infinità di operazioni: ecco che al rientro dal lavoro la casa ci riconoscerà aprendoci la porta, e mentre le luci si accendono  gli elettrodomestici “parleranno” tra loro comunicando

 il piatto pronto del giorno. Tutte tecnologie affidate a coloro che, nello studio della domotica, ci prospettano idee in grado di migliorare sensibilmente la qualità della vita.


Bibliografia:

-Hiroshi Imose, John R. Pierce “Tecnologia dell’informazione e nuova cultura”
-Derrick De Kerckhove “L’archtettura dell’Intelligenza” 2002

-Capolla Massimo “Progettare la domotica” 2007

-Focus “La nostra casa nel 2020” (settembre 2004)

-Inserto Tecnologia da Focus n.146 (dicembre 2004) 

-Focus “Pronti al futuro?

” (dicembre 2006)

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