domenica 23 marzo 2008

Strati Rocco

SCENARI DIGITALI




ROCCO STRATI, 264524

In questo ultimo periodo si è venuta a caratterizzare un’ idea di architettura sempre più ibrida, eterogenea e priva di conclusione. Origine di questo fenomeno è stata la necessità dell’architettura di uscire dalla sua sfera ed espandersi in quella dell’arte. Con la diffusione della land art gli architetti hanno capito che quel tipo di ricerca era ciò che a loro mancava:lavorare ad una scala più globale, il fenomeno architettonico non poteva chiudersi con dei corpi solidi e finiti. Questi fattori, più la crescita demografica delle città,hanno portato all’estensione di queste, che da nuclei centrali divengono conurbazioni policentriche iperestese, nelle quali non sono riconoscibili confini e si assiste alla presenza di molti centri anzichè di un unico principale. Il paesaggio diviene l’unico grande edificio della città. E’ qui che devono intervenire le moderne tecnologie digitali a supporto dell’architettura:dei sistemi capaci di far comunicare tra loro una grande massa di individui distribuiti in un vasto territorio. C’è una smaterializzazione dell’architettura: essa si graficizza sempre più e questo grazie e sopratutto alle moderne tecnologie digitali. D’ora in avanti architettura sarà quell’ampio sistema di reti informatiche, telematiche, schermi che posti in relazione e in funzione del paesaggio garantiranno una costante connessione degli individui tra loro e sapranno proporre concetti e sensazioni nuove giorno per giorno. Se vogliamo il mondo è diventato un’unica grande casa da progettare.
Un esempio di queste tecnologie è il sistema wireless che permette a qualsiasi utente di connettersi in ogni istante alla rete globale e dunque dialogare e comunicare con il mondo intero.
Purtroppo nella società italiana non ci sono mai stati chiari segnali che dessero il via ad una modernizzazione informatica e digitale: le nuove tecnologie sono state viste dagli intellettuali più come una forma di globalizzazione che come un elemento di aumento delle opportunità sociali.

A livello abitativo lavora la domotica le cui ricerche tendono a creare nella casa una condizione in cui l’utente sia in grado di gestire tutti gli impianti di essa da un unico ambiente. Questa operazione è volta a snellire e regolare tutte quelle operazioni di gestione degli impianti della casa che richiedono sempre più tempo. L’impianto domotico, che si avvale delle tecnologie hardwere e softwere permette di attuare automaticamente i comandi che l’utente esercita manualmente sui dispositivi di comando dell’impianto elettrico. Creare una casa intelligente che sia in grado di autogestirsi è l’obiettivo del futuro.







Bibliografia:2A+P, rivista di progettazione, Castelvecchi, 2001; Sabina Lenoci, Tra arte ecologia e urbanistica, Maltemi editore Srl, 2005; Casa futura, Periodici Maggioli, 2006; Shelly Brisbin, Reti Wi Fi, Apogeo editore, 2003; Giuseppe Jacobini, L’informazione digitale, Rubbettino editore Srl, 2002

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