giovedì 20 marzo 2008

Lusiani Alberto

Lusiani Alberto matricola 264257


La rivoluzione informatca ha cambiato radicalmente la maggior parte degli aspetti del nostro vivere quotidiano, influenzando anche le azioni più semplici: dalla disposizione di un bonifico bancario, che si può effettuare comodamente a casa propria grazie ad una connessione internet, alla visione di programmi televisivi in streaming. Con l’entrata nell’era digitale si è dato un taglio netto al modo in cui si concepiva il mondo precedentemente e si è creato così un “nuovo mondo” in continua evoluzione e metamorfosi, un mondo in cui non esistono più confini fra le persone e non esistono più limiti. La rivoluzione informatica e tecnologica si è sviluppata in tutti gli ambiti lavorativi, da quello militare, a quello medico dove, grazie allo sviluppo di sistemi di simulazione virtuale, ora si possono simulare al computer anche gli interventi chirurgici più complessi. Ma l’informatica è entrata a far parte anche dell’ambito artistico e, soprattutto, in quei lavori atti a coniugare il bello e la funzionalità: i designer e gli architetti. Grazie all’informatica ed ai software per il disegno digitale, l’architettura ha potuto spingere i suoi confini oltre limiti fino ad un ventennio fa inimmaginabili. Ora il lavoro dell’architetto si basa tutto sulla sperimentazione, sulla capacità di concepire nuove forme; l’architetto deve superare ogni limite di rappresentazione ed è aiutato in questo proprio dal computer che accelera il suo pensiero, ed aiutandolo a creare una copresenza fra la concezione rigida e statica dell’edificio, e la sua libertà creativa volta a dare dinamismo all’intera composizione. La materia prima dell’architetto diventano quindi “masse fluide che devono prendere forma” e vanno ad integrarsi in un paesaggio in continuo mutamento. Uno dei primi architetti che ha sfruttato al 100% la tecnologia informatica è stato Frank Gehry: egli, partendo da uno schizzo, crea un modello plastico della sua idea e, grazie ad una apparecchiatura apposita che è costituita da sensori, riesce a riprodurre digitalmente le forme delle sue architetture che potranno essere ricalibrate e modificate direttamente con l’ausilio del computer. Internet è diventata la più fornita banca dati al mondo e il mezzo più veloce e facile per tutte le persone, e quidi anche per gli architetti di reperire informazioni; ed è proprio l’informazione la materia prima della sperimentazione in architettura. Le forme, i materiali, le correnti artistiche sono in perenne divenire e, grazie ad internet, tutti possono essere informati di questi continui cambiamenti. Si sono andati così a formare i cosiddetti social networking, delle reti sociali che consistono in una serie di persone connesse tra di loro da diversi legami sociali (in questo caso il lavoro di architetto) possono condividere le proprie esperienze professionali , i propri progetti e partecipare a conferenze anche essendo da un capo all’altro del globo. La rivoluzione informatica e tecnologica, ad ogni modo, non è andata ad influenzare solamente il modo di comunicare o di progettare degli architetti, ma è entrata a far parte delle produzioni stesse di questi ultimi che, grazie alle nuove tecnologie, sono riusciti a creare una casa interattiva, un’abitazione in grado di interagire con le persone che ci abitano. Da qui è nato il concetto “casa intelligente”, ovvero un ambiente domestico tecnologicamente avanzato, in grado di monitorare le condizioni ambientali interne ed esterne alla casa, regolare sistemi di riscaldamento e condizionamento mirando al risparmio energetico, gestire gli allarmi e simulare l’occupazione della casa nei momenti in cui l’abitazione non è presidiata. Tutto questo è stato reso possibile dagli studi effettuati sull’automatizzazione industriale, e più precisamente in una sua branchia: la domotica o home automation. Questa scienza ha come scopo il miglioramento della qualità della vita e della gestione della casa. Tutto quanto può essere controllato dall’utente tramite un sistema centrale che è connesso tramite onde radio o altri tipi di interconnessione alle diverse unità che costituiscono la casa; inoltre tramite sistemi di connessione wireless è possibile controllare costantemente la propria abitazione direttamente con il proprio palmare o con il telefonino. Ad un livello superiore si parlerà invece di “building automation”, veri e propri edifici automatici, giganti “sensibili” nei confronti dell’anbiente, in grado di risparmiare ed immagazzinare energia da fonti alternative; basta pensare al progetto del grattacielo rotante di Dubai eseguito da David Fisher. L’edificio, una torre di 68 piani, è costituita da un nucleo centrale portante cui sono agganciati i singoli piani tutti indipendenti fra loro, e fra un piano e l’altro 48 turbine eoliche ad asse verticale produrranno energia elettrica sufficiente per ben 200 appartamenti, così da ottenere un grattacielo energicamente autosufficiente e che, grazie ai pannelli solari posizionati sulla facciata superiore dei singoli piani, riuscirà a produrre un surplus di energia in grado di alimentare altri cinque edifici simili.

Bibliografia:

-Introduzione alla rivoluzione informatica in architettura, Antonino Saggio, Roma 2007-automazione della casa, Giampiero Filella, Sandit Libri, 2007
-industria delle costruzioni, luglio 2007
-Metamorfosi, luglio 2007
-Media word magazine, dicembre 2007

Nessun commento: