martedì 18 marzo 2008

ELENA ROTA




ELENA ROTA
Matricola 263823

La Rete è la vera rivoluzione che ha caratterizzato il passaggio da un millennio all’altro e che sicuramente ci accompagnerà nel terzo millennio. I vantaggi che essa offre sono innegabili ed inarrestabili. In Internet se da un lato si tratta di un mondo virtuale, dall’altro il coinvolgimento dei suoi frequentatori è molto più intenso di quanto si possa pensare.
La rete digitale non è semplicemente una questione di cavi, trasmettitori, satelliti, ma ogni società, ogni gruppo è essenzialmente una rete di relazioni costruita su una rete di risorse.
Il superamento delle distanze mette a confronto culture e territori, sovrapponendo ad uno stesso paesaggio immagini reali e virtuali; come accade nelle grandi metropoli dove pannelli digitali coprono per intero le pareti dei grattacieli e le luci e i colori agiscono in modo irruente sulla percezione delle spazio e di sè.
E’ su questi nuovi scenari che si cimenta l’architettura oggi; i più recenti progetti privilegiano lo spazio, delineano edifici senza materia, trasparenti, che prendono forma giocando con la luce.
I nuovi gruppi di lavoro, le società, hanno quindi cercato un modo per collegare tra loro le varie postazioni e dare vita ad una rete comune dove poter condividere le informazioni e le risorse.
Questo è stato e sarà possibile grazie all’avvento di una nuova tecnologia, il wireless che diminuisce i costi, offre un’elevata comodità ma allo stesso tempo è anche più vulnerabile poiché chiunque può cercare di connettersi alla rete Wi-Fi e sfruttarne le risorse.
La creazione di questi scenari virtuali però ci porta anche alla concezione “ antispaziale” di un contesto architettonico; infatti con l’introduzione delle nuove tecnologie (come il supporto informatico) l’architettura sarà oggetto di grandi trasformazioni, fino a “smaterializzarsi” del tutto per diventare un insieme di informazioni e non più aggregazioni strutturali in cui vivere ( come spiega Renato De Fusco in “Internet non si addice all’architettura”).
Per quanto riguarda il nostro paese ritengo che sarebbe opportuno incentivare la ricerca e dare maggiore appoggio a coloro che “studiano” e applicano le nuove tecnologie digitali, in modo da sfruttare al meglio le risorse di cui disponiamo.
Infine per quanto riguarda le tecnologie demotiche, esse potranno esse potranno essere utilizzate per diversi aspetti:
- Assicurare un certo comfort (controllando tutti i diversi parametri che influiscono sull’utente: illuminazione, temperatura, umidità, ecc.);
- Migliorare la sicurezza ( automatizzando i controlli per la protezione della casa dai pericoli di incendio, furti, ecc.);
- Cercare di ridurre al minimo il consumo energetico, controllando automaticamente i vari impianti come quelli di riscaldamento.


Fonti bibliografiche:
- “IPER CORPI Verso un’architettura e-motiva” di Kas Oosterhuis (Edil Stampa)
- “La città dei bits” di W.J.Mitchell (Electa)
- “Internet non si addice all’architettura” di Renato De Fusco , rivista quadrimestrale Op.Cit. n.112 (Electa)
- “Nuova Umanità” rivista bimestrale di cultura (Città Nuova Editrice)

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