lunedì 24 marzo 2008

Mattiarmando Chiavegato Matr. 264199

SCENARI DIGITALI

Le estese potenzialità applicative e gli ampi margini di sviluppo, hanno ampliamente avvalorato e consolidato il ruolo delle tecnologie informatiche nell’industria e nella ricerca scientifica. A partire dalla loro nascita intorno alla metà del novecento, le tecnologie informatiche hanno conseguito uno sviluppo e una diffusione esponenziali, diventando in breve un fenomeno di portata mondiale. Nella società contemporanea, che vive all’insegna della produttività, l’ausilio massiccio della tecnologia informatica è divenuto, oltre che un business da milioni di euro anche un presupposto di efficienza irrinunciabile per la competizione nel libero mercato. Nel caso della disciplina architettonica il dialogo con l’informatica non è stato un evento immediato ma legato al graduale sviluppo dei software per il disegno assistito dal computer, CAD. Nonostante le prime applicazioni commerciali del CAD facciano la loro comparsa intorno agli anni ‘70, è a partire dagli anni ‘90 che si può parlare di una vera e propria diffusione del disegno digitale. La sviluppo congiunto di hardware più performante ed economico e di applicazioni con interfacce userfriendly ha consentito di avvicinare maggiormente i progettisti. Questi nuovi strumenti ampliano, infatti, le potenzialità dell’architettura sia sotto il profilo del calcolo e della simulazione strutturale che sotto l’aspetto formale ed estetico. Il disegno digitale permette di descrivere aree e volumi con precisione assoluta, maggiore velocità ed efficienza. Il progettista è in grado di intervenire continuamente sul progetto in elaborazione e di apportare in ogni momento delle modifiche. È capace di ampliare a propria discrezione il dettaglio del disegno progettuale senza vincoli di scala. Uno degli aspetti più rivoluzionari del disegno digitale sono i motori di rendering, oggi in gran parte integrati nei pacchetti di modellazione 3d, che permettono una resa estremamente verosimile del modello tridimensionale progettato. Il perfezionamento del processo di rendering è uno dei punti di forza a favorire la diffusione della CG nella disciplina architettonica. Attraverso degli algoritmi, il motore di rendering interpreta i dati matematici che desrivono gli oggetti e le scene 3d, restituendo un’immagine più o meno verosimile a seconda delle necessità o delle potenzialità del software. È possibile attribuire ad un modello 3d delle “proprietà ottiche superficiali” che vadano a simulare un particolare materiale. L’illuminazione delle scene 3d è governata da modelli fisici e matematici che si rifanno alla reale dinamica dell’illuminzione o a calcoli volutamente interpretativi e approssimativi. Grazie allo sviluppo esponenziale dell’hardware è oggi possibile velocizzare la fase di rendering oltre i 24 fps, rendendo possibile la riproduzione di molti degli effetti del rendering ordinario su oggetti che appaiono esplorabili in tempo reale. La grafica in realtime ha le sue origini in ambito videloudico ma sta trovando una sempre maggiore applicazione anche in altri campi come in quello architettonico, dove sia il progettista che l’utente finale hanno modo di osservare nel dettaglio l’opera architettonica prima della sua concreta realizzazione. La rappresentazione di oggetti 3d in realtime è realizzabile anche via web grazie a nuove tecnologie come il VRML, Virtual Reality Modeling Language, che consente la visualizzazione di grafica 3d vettoriale tramite un browser internet. Oltre alla descrizione di corpi 2d o 3d tramite l’inserimento manuale dei dati, la tecnologia informatica interviene anche nei processi di rilievo architettonico. Grazie a strumenti per lo scanning laser e il telerilevamento è possibile ricostruire digitalmente la forma di un oggetto o di un ambiente reali in modo altamente automatizzato, rilevando con facilità i dati delle coordinate dei punti che ne descrivono la superficie o il volume. Volendo operare in senso contrario, cioè riprodurre un oggetto reale a partire da una controparte digitale, sono presenti dagli anni ’80, le macchine CNC, computer numerical control, che consistono in fresatrici che sulla base di dati numerici intagliano blocchi di materiale, riproducendo il modello digitale cui fanno riferimento. Sotto il profilo della comunicazione importanti passi avanti sono stati fatti nello sviluppo delle tecnologie wireless. Queste tecnologie, inizialmente impiegate verso la fine degli anni ‘90 in ambienti prettamente pubblici come università e aeroporti, sono oggi una realtà che si sta diffondendo anche in servizi d’uso privato e aziendale e su un numero sempre maggiore di dispositivi elettronici come notebook e palmari. Le reti senza fili consentono di instaurare trasmissioni di dati tra dispositivi che non sono collegati da legami fisici. Questo aspetto è fondamentale nei casi in cui particolari vincoli architettonici impediscano la realizzazione dei tradizionali cablaggi. Le tecnologie per le comunicazioni senza fili sfruttano come mezzo di trasmissione i sistemi laser, la luce infrarossa e le onde radio che rappresentano a oggi la soluzione più efficiente. Applicazioni molto diffuse di queste tecnologie sono riscontrabili in soluzioni come le rete locali WLAN, utili ad esempio per la comunicazione fra computer o dispositivi di un’azienda, oppure le reti WAN che consentono la comunicazione fra più reti locali. Oggi le applicazioni della tecnologia informatica si prestano anche a migliorare le condizioni e l’efficienza delle abitazioni o più in generale degli ambienti antropizzati. La domotica è la disciplina che si occupa di studiare le tecnologie che possano migliorare l’efficienza e la qualità della vita all’interno dell’abitazione. I maggiori vantaggi ti tali applicazioni si hanno nella riduzione del consumo energetico, ad esempio monitorando e segnalando i consumi, intervenendo in casi di spreco energetico dovuto a dimenticanze o tramite la gestione delle priorità di accensione degli elettrodomestici. Questi sistemi migliorano anche la qualità della vita all’interno dell’abitazione grazie a sistemi per l’automatizzazione delle azioni quotidiane come l’accensione e lo spegnimento della luce, l’apertura o la chiusura di porte e finestre. Nonostante i palesi vantaggi dati dalle nuove tecnologie informatiche, l’Italia per motivi culturali e inefficienti politiche economiche ha scelto di non investire in maniera decisa nella ricerca scientifica e tecnologica. Questa situazione costringe il nostro paese ad una svantaggiosa dipendenza tecnologica nei confronti di paesi che hanno investito maggiormente nella ricerca scientifica. Il cambio di rotta deve essere guidato da un’azione informativa e formativa adeguata, soprattutto da parte degli organi d’istruzione che spesso non affrontano con la dovuta serietà l’argomento. In ambito architettonico, gli ampi margini di sviluppo della domotica e degli strumenti informatici a supporto della fase progettuale non fanno che estendere le potenzialità lavorative del professionista che però non può esimersi dall’assumere una solida e competitiva preparazione in materia.

Bibliografia

- Giampiero Filella, (2007) Automazione della casa – La Domotica, Sandit libri, Automazione
- Geier Jim, (2004) Reti Wireless nozioni di base, Mondadori Informatica, Sistemi operativi e BackOffice
- Saggio Antonino, (2007) Introduzione alla rivoluzione informatica in architettura



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