martedì 25 marzo 2008

Sodero Davide matricola 264391


INFORMATICA IN IITALIA:
Tra innovazione e arretratezza.



La cultura Internet della piccola e media impresa italiana è ancora decisamente bassa. I segnali d'allarme arrivano da una ricerca Mate e Commercenet, che ha analizzato un campione di 500 imprese che riflette il tessuto connettivo della nostra economia, costituito da aziende tra i 10 e i 500 addetti dei comparti industria, commercio, servizi ed edilizia. Le aziende con un collegamento al Web sono la larga maggioranza (circa il 75%) e quasi la metà delle Pmi ha un proprio sito, nella gran parte dei casi appoggiato al Web server di un Isp e utilizzato più che altro in funzione di presentazione o al massimo per mettere on line catalogo e listini, visto che solo l'1% delle Pmi effettua vendite via Internet. Bassa è anche la propensione a valutare la possibilità di utilizzare Internet per la gestione degli acquisti, che tocca meno di un quinto del campione. Sono dunque ancora molto poche le Pmi che pensano di avvalersi di sistemi di e-procurement (richiesta di offerta via rete a più fornitori), utilizzando il Web per la valutazione delle offerte e la selezione dei fornitori, oltre che per l'effettuazione dell'ordine on line vero e proprio. Questa «ignoranza» è confermata dalla incomprensione generalizzata del termine stesso «marketplace», che risulta noto almeno in termini generali a meno del 10% del campione. Rispetto agli anni scorsi, però, nella Pmi sta crescendo in fretta la richiesta di una banda più larga: se infatti i collegamenti via linea dedicata e di tipo Dsl continuano a coprire una quota molto ristretta, Isdn costituisce ormai il 58% delle connessioni a Internet, contro un 36% di dial-up analogico via modem. In pratica, una situazione ribaltata rispetto a due anni fa Inoltre, circa il 30% delle Pmi pensa di migliorare le modalità di connessione nei prossimi 12 mesi e un buon 25% sta pianificando l'estensione del collegamento a Internet a un maggior numero di stazioni di lavoro presenti in azienda, se non a tutte in qualche caso. Resta però l'allarme per quel 40% che dichiara apertamente di non prevedere nessun mutamento sostanziale a breve né nelle modalità di connessione né nell'allargamento dell'accesso a Internet da parte dei Pc aziendali.
L'ignoranza verso le potenzialità della rete è un limite della nostra nazione che induce a non investire su queste tecnologie che sono e saranno il presente e il futuro di ogni attività.
Non a caso, la più grande fiera di informatica e tecnologia rimasta in Europa si trova in Germania (il Cebit di Hannover) .Grazie all’organizzazione perfetta i tedeschi sono riusciti a primeggiare nel settore delle fiere imponendo una locazione assolutamente imperfetta. E l'Italia che aveva a Milano (ombelico dell’Europa del sud, punto di incontro tra Sud e Nord) una fiera importantissima lo Smau, è riuscita a farla deperire, completamente.
Ciononostante alcune aziende italiane riescono ancora a competere nel mercato globale, sopratutto nel settore della domotica ossia la scienza che rende intelligente la casa.
l'italiana Easydom si è speciaizzata nella creazione di sistemi di automazione casalinga. funzionali ma allo stesso tempo semplici ed economici.

Con la presentazione dell’ultima versione del software, chiamato Invista, si è aggiunta un altra caratteristica rispetto al software precedente: l’integrazione con prodotti di terze parti, dai sistemi di sicurezza di Bentel, alle videocamere di sorveglianza Axis, fino agli amplificatori Yamaha o ai sistemi vocali di MediaVoice. L’obiettivo è quello di creare una casa più sicura e più semplice.
Il sistema precedente, chiamato Gestione Casa, era già compatibile con Windows Vista e Media Center, ma Invista (come suggerisce il nome) fa un altro passo avanti dal punto di vista della semplicità d’uso, dell’installazione e della economicità.
La distribuzione di Invista è prevista per Aprile e i prezzi non sono ancora definiti con precisione.
Oltre a Easydom anche il politecnico di Milano ha progettato in collaborazione con Merloni e Siemens il portale domestico.«Un vero e proprio home portal» dice Andreoni «che garantisce la teleassistenza, la telediagnosi e le telemergenze oltre alla altre funzioni domotiche». Il che equivale a dire: sistema di sicurezza garantito da telecamere e gestioni degli scenari predefiniti per il benessere casalingo. Oltre alla multimedialità dell’ultima generazione, Sms e Mms. Ma la domotica è anche e soprattutto gestione degli elettrodomestici: dal frigorifero alla lavatrice, dal forno a microonde alla caldaia. Per garantire il massimo del comfort eliminando sprechi. In questo consiste, in particolare modo, l’accordo con Merloni Elettrodomestici e Siemens, grazie al quale studenti, professori e ricercatori del Politecnico stanno assemblando modellistica e sistemi di controllo e robotica industriale ma al contempo analizzano i semiconduttori di trasmissione. Oltre alla rete di telecomunicazione e ai sistemi di trasmissione-ricezione sono fondamentali: la rete dei sensori e le architetture software per l’organizzazione della casa e i dispositivi microelettronici per il risparmio energetico
Le comunicazioni wireless hanno ormai raggiunto un grado di maturità tale da costituire una concreta alternativa alla posa dei cavi (una delle principali problematiche per il networking domestico), mentre alcuni dispositivi e applicazioni sino a pochi mesi fa riservati al mercato business e aziendale sono oggi disponibili per l’utenza consumer a prezzi ridotti.
In queste tecnologie deve puntare la ricerca italiana aumentando i fondi da investire su un settore in continua crescita.




Bibiliografia:

Rivista mensilie CHIP (Computer & Comunication) marzo 2008
Rivista mensile Week (l'informazione Hi-Tech per l'impresa) Maggio 2004
Rivista mensile Pc Professionale (Hi-Tech senza confini) Febbraio 2008
Inserto Pc Professionale “Rete Domestica” settembre 2007

lunedì 24 marzo 2008

Scenari digitali



Jovanovic Dusan
n.matricola 264 034
"Fondamenti di informatica"
a.a. 2007/2008
prof. Maurizio Galluzzo

L'informatica è diventata fattore importante della nostra epoca e della cultura contemporanea. Grazie ad alcuni processi, può fare risparmiare tempo, denaro ma anche altre cose. Inoltre, grazie ad internet, la comunicazione diventa molto più semplice e veloce. La cosidetta “era digitale” permette la disponibilità dell'informazione in tempo reale.

Per quanto riguarda l'architettura e la professione dell'architetto, il disegno è il fattore fondamentale – il mezzo di comunicazione. Immaginiamo adesso quanto tempo si spendeva per realizzare un progetto prima che venisse introdotto l'uso del computer nella progettazione architettonica da Frank O'Ghery, che era iniziatore di questo “movimento”. La difusione del CAD (Computer Adied Design) e iniziata circa due decenni fa, e ogni giorno viene sempre più modificata e aggiornata proprio per facilitare la professione dell'architetto, ma non solo – anche di qualsiassi altro disegnatore. Negli anni più recenti le funzionalità del CAD (Computer Aided Manufacturing), utilizzato nella produzione industriale, sono state impiegate in modo significativo anche nella progettazione architettonica. Risorse digitali come questa offrono enormi potenzialità di impatto, una delle quali è sicuramente la possibilità di apportare continue variazioni al progetto di serie nel processo di produzione. Grazie alle funzionalità del 2D e 3D, lo spazio e opera immaginata può essere velocemente trasferita, prima sul computer e in pocchi minuti sulla carta (grazie al plotter).
Però, per sostenere i software sempre più innovativi c'è bisogno di progettare i processori e schede grafiche che permettono il coretto uso dello stesso.

Per facilitare la comunicazione di due e/o più dispositivi tra loro è stata inventata la tecnologia wireless, che consente, appunto, la comunicazione e collegamento senza i cavi. Tecnologia wireless aiuta gli architetti consentendo loro la condivisione e trasmissione dei dati anche se si trovano a grandi distanze. Questo è possibile in quanto tali tecnologie sono in grado di raggiungere capacità enormi in termini di chilometri ed alla velocità elevata. Ultimamente è sempre più difuso collegamento in internet nei luoghi pubblici grazie proprio a questa tecnologia.

“La progettazione però non riguarderà più solo la struttura dell’edificio, ma anche tutte le apparecchiature, impianti e sistemi che rendono l’edificio in grado di gestirsi autonomamente o intelligentemente, la domotica.”

Grazie a questo fenomeno è migliorata la sicurezza e un altro fenomeno importante e indispensabile: il risparmio energetico. La casa domotica è definita anche “la casa inteligente” proprio per la facile gestione e l'usufrutto degli impianti installati, che sono spesso tutti collegati tra loro. In poche parole, l'edificio diventa accogliente, funzionale mantenendo rispetto per l'ambiente.

L'esempio più rilevante è l'installazione e l'uso dei panneli fotovoltaici. Dal punto di vista economico, rappresentano la spesa iniziale, che però viene ricompensata nel tempo. Questo sistema è destinato ad espandersi e si stima che entro il 2030 soddisfi circa il 10% della domanda mondiale di energia elettrica.

Bibliografia

Il progetto nell'era digitale, Marsilio editori,Venezia,2002

Progettare la demotica – Criteri e tecniche per la progettazione della casa intelligente – Massimo Cipolla

Focus “La nostra casa nel 2020” (settembre 2004)

  • PC Magazine (novembre 2007)

Mattiarmando Chiavegato Matr. 264199

SCENARI DIGITALI

Le estese potenzialità applicative e gli ampi margini di sviluppo, hanno ampliamente avvalorato e consolidato il ruolo delle tecnologie informatiche nell’industria e nella ricerca scientifica. A partire dalla loro nascita intorno alla metà del novecento, le tecnologie informatiche hanno conseguito uno sviluppo e una diffusione esponenziali, diventando in breve un fenomeno di portata mondiale. Nella società contemporanea, che vive all’insegna della produttività, l’ausilio massiccio della tecnologia informatica è divenuto, oltre che un business da milioni di euro anche un presupposto di efficienza irrinunciabile per la competizione nel libero mercato. Nel caso della disciplina architettonica il dialogo con l’informatica non è stato un evento immediato ma legato al graduale sviluppo dei software per il disegno assistito dal computer, CAD. Nonostante le prime applicazioni commerciali del CAD facciano la loro comparsa intorno agli anni ‘70, è a partire dagli anni ‘90 che si può parlare di una vera e propria diffusione del disegno digitale. La sviluppo congiunto di hardware più performante ed economico e di applicazioni con interfacce userfriendly ha consentito di avvicinare maggiormente i progettisti. Questi nuovi strumenti ampliano, infatti, le potenzialità dell’architettura sia sotto il profilo del calcolo e della simulazione strutturale che sotto l’aspetto formale ed estetico. Il disegno digitale permette di descrivere aree e volumi con precisione assoluta, maggiore velocità ed efficienza. Il progettista è in grado di intervenire continuamente sul progetto in elaborazione e di apportare in ogni momento delle modifiche. È capace di ampliare a propria discrezione il dettaglio del disegno progettuale senza vincoli di scala. Uno degli aspetti più rivoluzionari del disegno digitale sono i motori di rendering, oggi in gran parte integrati nei pacchetti di modellazione 3d, che permettono una resa estremamente verosimile del modello tridimensionale progettato. Il perfezionamento del processo di rendering è uno dei punti di forza a favorire la diffusione della CG nella disciplina architettonica. Attraverso degli algoritmi, il motore di rendering interpreta i dati matematici che desrivono gli oggetti e le scene 3d, restituendo un’immagine più o meno verosimile a seconda delle necessità o delle potenzialità del software. È possibile attribuire ad un modello 3d delle “proprietà ottiche superficiali” che vadano a simulare un particolare materiale. L’illuminazione delle scene 3d è governata da modelli fisici e matematici che si rifanno alla reale dinamica dell’illuminzione o a calcoli volutamente interpretativi e approssimativi. Grazie allo sviluppo esponenziale dell’hardware è oggi possibile velocizzare la fase di rendering oltre i 24 fps, rendendo possibile la riproduzione di molti degli effetti del rendering ordinario su oggetti che appaiono esplorabili in tempo reale. La grafica in realtime ha le sue origini in ambito videloudico ma sta trovando una sempre maggiore applicazione anche in altri campi come in quello architettonico, dove sia il progettista che l’utente finale hanno modo di osservare nel dettaglio l’opera architettonica prima della sua concreta realizzazione. La rappresentazione di oggetti 3d in realtime è realizzabile anche via web grazie a nuove tecnologie come il VRML, Virtual Reality Modeling Language, che consente la visualizzazione di grafica 3d vettoriale tramite un browser internet. Oltre alla descrizione di corpi 2d o 3d tramite l’inserimento manuale dei dati, la tecnologia informatica interviene anche nei processi di rilievo architettonico. Grazie a strumenti per lo scanning laser e il telerilevamento è possibile ricostruire digitalmente la forma di un oggetto o di un ambiente reali in modo altamente automatizzato, rilevando con facilità i dati delle coordinate dei punti che ne descrivono la superficie o il volume. Volendo operare in senso contrario, cioè riprodurre un oggetto reale a partire da una controparte digitale, sono presenti dagli anni ’80, le macchine CNC, computer numerical control, che consistono in fresatrici che sulla base di dati numerici intagliano blocchi di materiale, riproducendo il modello digitale cui fanno riferimento. Sotto il profilo della comunicazione importanti passi avanti sono stati fatti nello sviluppo delle tecnologie wireless. Queste tecnologie, inizialmente impiegate verso la fine degli anni ‘90 in ambienti prettamente pubblici come università e aeroporti, sono oggi una realtà che si sta diffondendo anche in servizi d’uso privato e aziendale e su un numero sempre maggiore di dispositivi elettronici come notebook e palmari. Le reti senza fili consentono di instaurare trasmissioni di dati tra dispositivi che non sono collegati da legami fisici. Questo aspetto è fondamentale nei casi in cui particolari vincoli architettonici impediscano la realizzazione dei tradizionali cablaggi. Le tecnologie per le comunicazioni senza fili sfruttano come mezzo di trasmissione i sistemi laser, la luce infrarossa e le onde radio che rappresentano a oggi la soluzione più efficiente. Applicazioni molto diffuse di queste tecnologie sono riscontrabili in soluzioni come le rete locali WLAN, utili ad esempio per la comunicazione fra computer o dispositivi di un’azienda, oppure le reti WAN che consentono la comunicazione fra più reti locali. Oggi le applicazioni della tecnologia informatica si prestano anche a migliorare le condizioni e l’efficienza delle abitazioni o più in generale degli ambienti antropizzati. La domotica è la disciplina che si occupa di studiare le tecnologie che possano migliorare l’efficienza e la qualità della vita all’interno dell’abitazione. I maggiori vantaggi ti tali applicazioni si hanno nella riduzione del consumo energetico, ad esempio monitorando e segnalando i consumi, intervenendo in casi di spreco energetico dovuto a dimenticanze o tramite la gestione delle priorità di accensione degli elettrodomestici. Questi sistemi migliorano anche la qualità della vita all’interno dell’abitazione grazie a sistemi per l’automatizzazione delle azioni quotidiane come l’accensione e lo spegnimento della luce, l’apertura o la chiusura di porte e finestre. Nonostante i palesi vantaggi dati dalle nuove tecnologie informatiche, l’Italia per motivi culturali e inefficienti politiche economiche ha scelto di non investire in maniera decisa nella ricerca scientifica e tecnologica. Questa situazione costringe il nostro paese ad una svantaggiosa dipendenza tecnologica nei confronti di paesi che hanno investito maggiormente nella ricerca scientifica. Il cambio di rotta deve essere guidato da un’azione informativa e formativa adeguata, soprattutto da parte degli organi d’istruzione che spesso non affrontano con la dovuta serietà l’argomento. In ambito architettonico, gli ampi margini di sviluppo della domotica e degli strumenti informatici a supporto della fase progettuale non fanno che estendere le potenzialità lavorative del professionista che però non può esimersi dall’assumere una solida e competitiva preparazione in materia.

Bibliografia

- Giampiero Filella, (2007) Automazione della casa – La Domotica, Sandit libri, Automazione
- Geier Jim, (2004) Reti Wireless nozioni di base, Mondadori Informatica, Sistemi operativi e BackOffice
- Saggio Antonino, (2007) Introduzione alla rivoluzione informatica in architettura



maso andrea matricola 264541


In questi ultimi decenni si è assistito ad un incredibile sviluppo delle tecnologie sopratutto nei campi dell'informatica e della telematica. Diversamente rispetto al passato i nuovi passi della tecnologia sono sempre più frequenti e costanti, e interessano tutti i campi di ricerca inoltre l'accessibilità ai nuovi prodotti che il mercato offre quotidianamente è alla portata di tutti. 
 
Prendendo in considerazione l'architettura e in particolare la figura dell'architetto contemporaneo , possiamo facilmente notare come questa professione abbia modificato e aperto  i suoi confini parallelamente allo sviluppo delle innovazioni tecnologiche avvenute nell'ultimo secolo. La fusione di tutte le conoscenze nel campo della produzione architettonica permette ora una grande libertà progettuale  grazie al sostegno di computer e programmi sempre più sofisticati che hanno la possibilità di dar vita a qualsiasi progetto o pensiero architettonico. l'architetto di oggi con lo sviluppo dei nuovi sistemi di comunicazione si offre ad un mercato trasformatosi da locale a globale e le nuove idee architettoniche devono essere plasmate in base a una richiesta esigente e sempre in cambiamento.

A livello nazionale però questa grande possibilità di sviluppo  si scontra con la realtà e il fatto che in Italia gli investimenti dedicati alla ricerca non siano così alti e sempre atti a produrre innovazione anzi la tendenza è di essere sempre un passo indietro rispetto ai principali stati mondiali. Sistemi wireless e tecnologie domotiche sono campi nei quali la ricerca si aggiorna costantemente. 

Oggi tramite un computer e un collegamento internet architetti di tutto il mondo possono collaborare in maniera istantanea,pratica e già insostituibile. Un contributo importante è dato appunto dai sistemi wireless che sfruttando il collegamento ad internet senza fili danno la possibiltà di interagire in qualsiasi momento e in tempo reale.

Per quanto riguarda  l'uso delle tecnologie domotiche a livello residenziale e direzionale penso che possano essere utili per le caratteristiche di comodità e funzionalità. Con questi innovativi sistemi si ha la possibilità di interagire con l'abitazione decidendo per esempio di regolare l'intensità dell'illuminazione , di innaffiare il prato o collegarsi ad internet.




bibliografia:



-Fortune-Intervista a Steave Jobs-2008
-Introduzione alla domotica-Domenico Trisciuoglio-Tecniche nuove-2005
-Casamica-dicembre 2007

VILLANO RAFFAELE Matr. 263929



VILLANO RAFFAELE
Matr.263929
SCENARI DIGITALI




L’esito principale del digitale in architettura sembra essere nel prossimo futuro un “violento attacco” alla categoria vitruviana della firmitas.L’utilizzo del digitale troverà la propria ragion d’essere non più solo nella creazione di forme monumentali e nuove tipologie funzionali,ma nell’intessere una serie di relazioni tra l’edificio e l’universo che gravita intorno ad esso. Il concetto di digitale relazionale,punto nodale di quest’articolo,sarà di qui a poco il nuovo input in grado di dare alla disciplina architettonica nuovi stimoli e spunti di riflessione.
La prima relazione che l’edificio instaura attraverso il digitale è quella con se stesso.
In un’intervista del 2007 alla rivista DETAIL Ben Van Berkel dell’ UN STUDIO si discosta dalla concezione del design di un edificio come lo sviluppo della sua presentazione esterna. Il digitale ha infatti spinto l’architettura,nella fase di progettazione, a far propri alcuni principi e strumenti dell’ingegneria. Il progetto passa ora attraverso lo studio di modelli parametrici che analizzano le relazioni tra le forze portanti di una struttura e le influenze esterne di un edificio. Nel progetto per il MERCEDES MUSEUM ad esempio,una volta definiti i parametri che regolano il disegno delle colonne in base al loro spessore e alla loro inclinazione e trasmissione statica,qualsiasi cambiamento apportato al raggio dell’edificio prevedeva attraverso i modelli parametrici sviluppati un cambiamento automatico del ridisegno delle colonne. Avanzati programmi ingegneristici come TOP SOLID e RHINOCEROS,come avviene negli studi più all’avanguardia, saranno alla base del lavoro di qualsiasi architetto. TOP SOLID è un programma CAD CAM,ovvero integra sia le caratteristiche di un software CAD(Computer Aided Design)atto concepire modelli 3D del manufatto,sia le caratteristiche di un software CAM(Computer Aided Manifacturing )atto a concepire un modello reale di un manufatto a partire dal suo modello tridimensionale. RHINOCEROS è un software che realizza complesse strutture geometriche attraverso il codice matematico NURBS(Non Uniform Rational B-Splines),capace di generare superfici curve altrimenti impensabili.
L’architettura attinge dall’industria aeronautica e automobilistica nuovi strumenti digitali attraverso l’utilizzo della realtà virtuale.POWERWALLS(larghe superfici planari di proiezione) e CAVES(cabine di dimensioni 3x3x3m in cui tre muri pavimento e soffitto sono retroillumintati) nella fase finale di produzione di un prodotto offrono un’ottima iterazione tra progettisti e modello sviluppato. Nel 2006 al Leibniz Computer Centre di Garching agli studenti è stata data la possibilità di esplorare attraverso la realtà virtuale padiglione creati da loro stessi. Si pensa che la realtà virtuale in architettura risulterà fondamentale nella fase finale della progettazione,in particolare per la rappresentazione del progetto,dove sarà in grado di offrire un’adeguata stima dell’operabilità all’interno dello spazio progettato,convincere la committenza delle qualità spaziali e formali dell’edificio e a far approvare ai residenti i cambiamenti apportati dall’intervento edilizio.
Concetti quali quello di media-ambiente saranno facilmente assimilabili dagli utenti grazie alle relazioni che il digitale riesce a stabilire tra edificio e ambiente circostante. Per chiarire meglio il concetto di media-ambiente bisogna considerare progetti sperimentali quali il TRANSPORT 2001 di Kas Oosterhuis. Il TRANSPORT 2001 ,nato come polo d’informazione urbano è un’edificio capace di mutare attraverso sensori digitali la propria forma e capienza in relazione del numero di persone all’interno,le sue pareti il soffitto e il pavimento fungono da media per le informazioni che si materializzano sotto forma di immagini e filmati. L’’edificio trova così il suo punto d’approdo nel processo di trasformazione che lo vede diventare puro simulacro mediatico e media per veicolare il flusso di informazioni globali. I concetti che in precedenza venivano utilizzati per definire le qualità di uno spazio architettonico quali quello tipologico-funzionale e formale vengono ora sostituiti dal concetto di performance ambientale. Questa nuova definizione mediatica di edificio trova un ulteriore esempio nel BMW WORLD di Monaco dove è stata sperimentata il nuovo utilizzo della tecnologia della facciata digitale.La nuova tecnologia prevede la sostituzione dei display LED con dei tubi in perspex del diametro di 30 60 mm,all’interno dei tubi una serie di diodi LED irraggiano luce di ,tonalità rosso verde e blue,con un’angolazione di 180 gradi in modo da essere visibili sia frontalmente sia all’interno della facciata. La proiezione radiale della luce permette la creazione di un omogenea apparenza,mentre le tre tonalità garantiscono la creazione dell’intera gamma di colori. Il sistema garantisce una trasparenza all’interno,attraverso la distanza tra i tubi in perspex,del 70% e una qualità dell’immagine migliora con l’allontanarsi dello spettatore dalla facciata.
La tecnologia della facciata digitale viene incontro non solo all’esigenza di veicolare il flusso d’informazioni attraverso gli edifici ma anche di relazionare l’individuo con la scena architettonica inglobando l’utente all’interno dello spettacolo mediatico creato dall’opera.
Sul fronte abitativo,ma il discorso può essere esteso anche ad edifici direzionali o pubblici,il digitale permettere di automatizzare alcune operazioni che regolano il rapporto tra l’utente e l’ambiente costruito attraverso la demotica. Il termine Domotica riprende un neologismo francese Domotique derivante dai termini Domus e Informatique e nasce per raggruppare una serie di tecnologie di automatizzazione quali l’Home Automatition e Building Automation sviluppatesi nell’ultimo decennio. Queste nuove tecnologie automatizzano alcune operazioni che interessano il comfort ambientale(la regolazione della temperatura,dell’illuminazione e dell’umidità),la sicurezza(sia nel prevenire fughe di gas e incendi sia intrusioni esterne )il contenimento dei consumi energetici e l’utilizzo dei sistemi di home entertainement quali l’impianto hi-fi,la tv il lettore dvd e le consolle per videogiochi(attraverso il collegamento tra questi o la loro sostituzione in un unico apparecchio interattivo. Tuttavia uno dei limiti che sussistono allo sviluppo della demotica è la mancanza di uno standard universale per tutte le tecnologie demotiche,l’analogo in campo delle comunicazioni via cellulare dello standard GSM. Il Laboratorio di Demotica presso ‘Istituto di Scienza e Tecnologie dell’informazione di Pisa sta lavorando al progetto di DomoNet,un framework che pemetterà l’utilizzo di sistemi domotici differenti in modo semplice per l’utente. Il progetto prevede anche la creazione di un’interfaccia per il controllo di DomoNet da cellulare,palmare o smartphone. Un’ulteriore progetto dell’Istituto di Scienza e Tecnologie prende il esame la possibilità di tradurre il linguaggio naturale,un segnale vocale ad esempio,in un comando per DomoNet rinunciando così alla gestione dell’interfaccia da parte di utenti poco inclini all’utilizzo delle tecnologie informatiche.
Lo scenario così delineato vede la figura dell’architetto cambiare profondamente,al progettista vengono richieste numerose competenze che non riguardano la sola disciplina architettonica nella sua essenza,ma che spaziano dal settore del digital e visual design, all’ingegneria e all’informatica avanzata.L’architettura richiede una conoscenza trasversale che non può essere gestita da un unico professionista o studio. Il progetto vede così nella sua gestazione l’incontro tra diversi saperi, provenienti anche da paesi diversi per allargare i campi di ricerca. Ciò è stato permesso dalla creazione di groupware,software che gestiscono e aiutano il lavoro cooperativo,attraverso la condivisione di dati o il supporto al lavoro interattivo. Il CSCW (Computer Supported Cooperative Work) è un insieme di ricerche volte a migliorare il settore del lavoro cooperativo e i cui risultati sono riscontrabili appunto nei groupware.
Tuttavia lo sviluppo del digitale in Italia è vincolato da forti limiti sia dal punto di vista culturale che degli investimenti nel settore. Il nostro paese dispone infatti di un’enorme risorsa che è quella del” capitale umano”,infatti in relazione alla scarsa disponibilità di strumenti tecnologici siamo molto apprezzati per la creatività e il modo con cui gestiamo i progetti. Tuttavia in Italia siamo portati a concepire il sapere scientifico separato da quello umanistico,l’arte come separata dalla scienza. Questo errore culturale di fondo lacera ulteriormente il distacco in qualità di investimenti e risorse che ci separa dai nostri colleghi europei in primis e dal resto del mondo estendo il discorso ad una scala globale. Dal punto di vista culturale nel 2006 quasi il 60% dei cittadini italiani non aveva alcuna competenza informatica(contro il 37% della media europea) e solo il 13% delle case disponeva di una connessione a banda larga(il 25 % in Europa).Nel 2005 l’unico grande Paese europeo ad avere una percentuale di PIL relativo al settore informatico sotto il 2% è l’Italia,in contrasto con una media europea del 3 %. La percentuale di PIL che viene rinvestita nel settore informatico in Italia nel 2003 è dello 0,18% contro lo 0,55% degli USA,lo 0,75% del Giappone e l’1,65% della Finlandia. Eppure è stato dimostrato dall‘Istituto Tedesco di Ricerche Economiche che ogni miliardo investito nel settore informatico può rendere sei volte tanto.


Bibliografia
-DETAIL DIGITALE,dicembre 2007
-“Dalla Decostruzione Alla Cyber Architettura e Oltre” Paolo Vincenzo Genovese
-Franco Purini “Comporre l’Architettura”

Simionato Alessia 265023


SCENARI DIGITALI

La scienza dell’informazione è un tono rilevante dell’epoca in cui viviamo e della cultura contemporanea, l’elettronica n’è il mezzo principale. La scienza dell’informazione è un aspetto importante del nostro tempo ed è anche uno dei fattori responsabili di un processo che ha comportato il cambiamento e la trasformazione della nostra cultura. Cultura data da una rete d’interconnessioni di vari campi come l’architettura, la musica, la fotografia, la pubblicità, le quali trovano nella sfera digitale un mezzo d’espressione e manifestazione. La rivoluzione informatica è quindi un fenomeno che si è diffuso in modo omogeneo e unendo gli individui.

L’era digitale ha permesso la disponibilità in tempo reale dell’informazione, sempre più presente e interattiva, e una diminuzione dei limiti fra i diversi campi.

L’evento dell’interattività e il suo sviluppo modificano la sfera progettuale e quella d’ambito architettonico in particolare.

La rivoluzione informatica modifica i vari aspetti che stanno alla base dell’architettura e in pratica l’ideazione, la progettazione, la costruzione, ma anche la percezione, la didattica e la sua comunicazione. In altre parole la digitalizzazione sta cambiando in continuazione le modalità rappresentative, il modo di pensare e dar forma al progetto d’architettura. Come ad esempio gli applicativi Autodesk consentiranno di stabilire un flusso di lavoro integrato tra i vari ambienti dalla progettazione al marketing. Vi sono molti aspetti principali sui quali è stata posta l’attenzione sviluppando progetti che danno, ad esempio, la possibilità di rinunciare ai documenti cartacei, la possibilità di nuove funzioni che controllino l’evoluzione del progetto, la possibilità di simulare il funzionamento della macchina o verificare la stabilità strutturale degli edifici. Altri esempi di tali sviluppi consentono una gestione semplice della scala delle annotazioni, delle tabelle e del testo; permettono di eseguire misurazioni 3D, confrontare più revisioni di un disegno, impiegare mappe con riferimenti geografici e dispositivi Gps; sviluppo di software per la modellazione meccanica parametrica 3D; capacità di eseguire analisi per la disposizione dei cavi, dei nastri, delle lamiere e dei tubi. Vi sono inoltre tool applicativi nei quali è possibile inserire in automatico nel progetto elementi standard come viti, chiodi, perni, alberi e cuscinetti con conseguente verifica degli sforzi, studi del consumo energetico e dell’illuminazione. In evoluzione anche l’esecuzione automatica dei disegni.

Il desiderio di progettare e rappresentare nuovi spazi è stato espresso con il ciberspazio, integrando tutti i media ha modificato e ampliato anche la nostra concezione del mondo. Nel 1984, Wlliam Gibson ha coniato la parola “cyberspace” nella novella di fantascienza Neuromance. Ancora dieci anni dopo, nel 1995, erano in pochi a capire l’espressione “architetto del virtuale” usata da Pierre Lèvy nel suo il Virtuale (cortina Raffaello editori), dove per la prima volta si teneva una definizione filosofica di questo nuovo mondo. Oggi la situazione è cambiata al punto che ci poniamo domande su come abitare la realtà virtuale, come progettare, arredare e rendere funzionali i suoi spazi collettivi e privati. Un mondo dove non c’è forza di gravità, ma le case appoggiano per terra, non piove, ma hanno un tetto, si può volare, ma molti si costruiscono le scale, il limite è solo quello della fantasia e dell’abilità del progettista.

La moltissima diffusione dell’informatica e il suo utilizzo dimostrano il potere economico e culturale della società occidentale anche se è alla portata di tutti. La maggior parte dei progetti italiani è ad un grado inferiore rispetto a quelli stranieri, evidenziando la mancanza di un collegamento tra l’architettura e il computer. Uno delle possibili cause è la differenza book ground culturale, maggiormente consistente per gli architetti italiani. Un altro motivo potrebbe essere la mancata legittimazione della disciplina architettonica da parte delle istituzioni politiche, che non ne colgono l’importanza socio-culturale. Il digitale è in ogni modo una meta culturale che ha un’elevata efficacia nel sociale ed anche una nuova opportunità intellettuale, aprendo inedite prospettive e consentendo di creare e intrecciare relazioni tra realtà e immagini.

Le tecnologie che ci permettono la creazione di una casa intelligente, e quindi dei sistemi che ci danno la possibilità di migliorare le qualità di vita all’interno della casa, sono oggi molte. Un esempio di tale tecnologia potrebbe essere una casa che possiede un comfort ipertecnologico, ovvero per esempio un riconoscimento oculare per la sicurezza e un sistema di controllo automatico in grado di gestire tutto su internet, dall’hometeater all’illuminazione, fino ad arrivare agli elettrodomestici. Un’abitazione può essere controllata quindi attraverso delle adeguate interfacce utente come pulsanti, telecomandi, touch screen, tastiere e riconoscimento vocale, che permettono il “contatto”, cioè l’invio e ricezione di comandi ed informazione con il sistema intelligente di controllo basato su un’unità computerizzata centrale. I diversi componenti del sistema sono connessi fra loro e con il sistema di controllo tramite vari tipi di interconnessione ad esempio rete locale, onde convogliate, onde radio, bus dedicato, ect.

Attualmente in ampio sviluppo sono le tecnlogie basate sull’invio di dati wireless, che, mediante la sua mobilità di connessione, aprirebbe nuovi scenari sia per le aziende che per l’utenza domestica. L’alta velocità dei dati in mobilità spingerà a creare fattori di forma innovativi e importanti nella convergenza tra telefono fisso e apparecchio telefonico mobile, tra dispositivi connessi (cellulari e Gps) e computer portatili che saranno più piccoli e maneggevoli. Ci saranno laptop ultra portatili, sempre in rete ovunque ci si trovi utilizzando tutti gli standard wireless.

La realtà virtuale ci conferma che vedere significa costruire il mondo, come sostiene Goodman e che, come suggerisce Foerter, se si desidera vedere bisogna imparare ad agire.

Bibliografia:

  • "Architettura e Cultura digitale", a cura di Livo Sacchi e Maurizio Unali, Skira Editore 2003
  • "Architettura componente Computer", Paolo Martegani, Medicina Edizioni 1990
  • Rivista "Il Mondo", settimanale economico, Rizzoli Correriese della sera, venerdì 29 dicembre 2006

Falcomer Nadia

"Se avete costruito castelli in aria
non è necessario perdere la vostra opera.
Ora costruiteci sotto le fondamenta"
(H.D. Thoureau)

L'architettura oggi può essere vista sotto un'altro aspetto: non è più soltanto la progettazione dello spazio, per lo più, fisico ma è diventata anche la progettazione dello spazio virtuale quindi, un architetto oggi può decidere a quale dedicarsi.
Ideazione, modellazione, simulazione tutte operazioni fattibili tramite Pc e la matita si trasforma, si adegua ai tempi moderni e diventa quasi un tutt'uno tra uomo e macchina; forse tra breve tempo saremo in grado di progettare solo con la mente e trasmettere il tutto ad un elaboratore che mostrerà il risultato in un video o sottoforma di illusione ottica proiettata direttamente nell'ambiente magari all'interno di grandi cubi così da poter cambiare l'ambiente e la sua funzionalità ogni qual volta lo si desideri... e allora perchè costruire se si ha già ben visibile il risultato? Molti architetti hanno iniziato a lavorare nel virtuale, come quelli che progettano edifici per Second Life .
Con lo svilupparsi della tecnologia è cambiato il modo di concepire l'architettura e sono cambiate le metodologie di progettazione e gestione non chè l'interpretazione dello spazio.
E l'edificio diventa intelligente gestito da un unico pannello di controllo che al tempo stesso aumenta la sicurezza, riduce i consumi energetici, da autonomia alle persone diversamente abili, migliora comfort e qualità della vita e favorisce l'integrazione con l'ambiente esterno parliamo di "casa intelligente" che lo diventa grazie alla Domotica .Ci consente di vivere lo spazio e di adeguarlo alle nostre esigente creando situazioni sempre più personalizzate e ci permette di gestire tutto dalle luci al clima.
Nel nostro paese non sembra così sentito lo sviluppo delle tecnologie informatiche come lo sono all' estero dove alla ricerca e allo sviluppo viene data molto più importanza, e l'adeguamento da parte degli utenti sembra avvenire in modo più naturale in una community nella quale tutti danno un apporto per migliorare e sviluppare prodotti che rispondano in modo adeguato alle esigenze. Tecnologie che permettono una comunicazione continua e costante tra le diverse figure che portano avanti un progetto come progettisti e produttori che potrebbero gestire contemporaneamente disegni e modifiche grazie a reti wireless le quali consento a chiunque in qualsiasi luogo di essere collegato alla rete e consentono una comunicazione diretta tra cantiere e studio di progettazione.
Molto utile ed interessante anche lo sviluppo di software in grado di ricostruire edifici del passato per poterli studiare nelle loro strutture ed organizzare tour virtuali al proprio interno.
Unico svantaggio portato da tutta questa nuova tecnologia ? La perdita dell'utilizzo della "matita" come strumento ma l'architettura è un modo di comunicare multimodale trasmettere informazioni per essere persuasivi, architettura dove pieno e vuoto contano allo stesso modo.


Bibliografia

Immagini e linguaggio del digitale.Le nuove frontiere della mente. Andrea Granelli,Lucio Sarno- Edizioni Il sole 24 Ore
L'architettura dell'intelligenza. Derrick de Kerckhove
Architettura & Pc. Mancia P.G.-Hoepli
Il progetto tecnico e i suoi strumenti-Hoepli
Digital Ground,Architecture Pervasive Computing and Environmental Knowing. Mccullough Malcom
E-Arcom: Sistemi informatici per l'architettura. AA.VV.- Alinea Editrice
DDD-"Un approccio alle nuove tecnologie per il design indostriale" Laura Loredana Micoli- Rivista trimestrale di Disegno Digitale e Design


domenica 23 marzo 2008

Daniel Piccinin

Daniel Piccinin 264188

Università IUAV di Venezia, Corso di Laurea in Scienze dell’Architettura, Corso di Fondamenti di Informatica, prof. Maurizio Galluzzo, A.A. 2007/2008

Lo sviluppo di Internet, la grande diffusione del telefono portatile e l’utilizzo sempre più radicato dei PC in ambito domestico, hanno portato nell’ultimo decennio dei grandi cambiamenti che riguardano sempre più da vicino il nostro quotidiano. Tutte queste apparecchiature hanno in comune il fatto di essersi sviluppate in un tempo record. In quanto sorgente di progresso e confort, ma anche per la praticità di utilizzo, sono entrate a fare parte della nostra vita quotidiana. Questo sviluppo tecnologico, teso alla ricerca del confort, della sicurezza e della libertà dalle costrizioni, coinvolge sempre più l’abitazione e le sue dotazioni tecnologiche. Tale sviluppo è una conseguenza diretta delle crescenti richieste da parte dei consumatori di prodotti sempre al passo con i tempi, ciò ha fatto si che la produzione di accessori tecnologici, in particolare di personal computer, aumentasse in maniera esponenziale abbattendo di conseguenza i costi.
Questa massiccia diffusione di personal computer ha influenzato notevolmente il modo in cui un architetto può visualizzare e descrivere il proprio progetto; il disegno digitale si sta via via sostituendo al disegno su carta, quasi tutti i progetti vengono eseguiti attraverso l’uso di software che permettono di creare un disegno tecnico attraverso l’uso del computer oppure attraverso software di modellazione 3D che permettono di ottenere un risultato molto vicino alla realtà. Il futuro della progettazione si presenta indubbiamente orientato verso il mondo informatico in quanto il disegno assistito da calcolatore consente una notevole riduzione delle ore di lavoro impiegate nel disegno e del denaro che dovrebbe essere speso per comprare tavoli da disegno e attrezzatura per il disegno tecnico. La digitalizzazione del disegno permette di poter rielaborare e rivedere un progetto senza doverlo ridisegnare ex novo e soprattutto consente al progettista di poter intervenire anche a distanza, inviando il progetto direttamente all’impresa costruttrice o collaborando con altri professionisti in qualsiasi parte del mondo. Proprio questa collaborazione a livello mondiale può avvenire solo mediante collegamenti via cavo (ADSL) oppure può avvenire tramite collegamenti senza fili (tramite la tecnologia 3G, WI-FI, WI-MAX). Tutt’ora molte persone non possono permettersi una connessione a internet per motivi economici oppure perché dove la zona in cui vivono non è ancora stata cablata; in questo caso si può parlare di digital divide. I paesi poveri privi di queste tecnologie verranno ancora di più penalizzati perché si ritroveranno esclusi dalla potente macchina economica che ruota attorno al mercato dell’informatica e delle comunicazioni di massa.
Proprio l’Italia si ritrova a livello mondiale in leggera controtendenza; dalla conferenza nazionale dei servizi innovativi e tecnologici, tenutasi il 4 febbraio 2008, è emerso che per ogni punto di PIL prodotto, quello italiano contiene in media il 20 % in meno di innovazione, di istruzione, di ricerca e sviluppo, rispetto a quello dei principali paesi europei. È facile dedurre che la stagnazione economia del nostro paese è una diretta conseguenza del gap d’innovazione che ci divide dagli altri paesi europei. L’unico modo in cui anche le piccole aziende o i singoli professionisti possono rimanere attivi nel mercato è quello di essere sempre al passo con i tempi e quindi investire nell’innovazione. Questo concetto può essere facilmente applicato al mondo dell’architettura; basti pensare al sempre crescente numero di software utili ad un architetto per poter visualizzare il proprio progetto. Molto probabilmente, fra non molto, tutte le fasi del progetto e il cantiere potranno essere seguiti dal progettista direttamente da casa; questa possibilità potrebbe essere applicata a varie professioni comportando una notevole riduzione del problema del trasporto e quindi una riduzione dei costi per il trasporto, sempre più elevati. Ad esempio un responsabile dei lavori in un cantiere potrebbe utilizzare la tecnologia wireless per connettersi in internet, contattare il progettista via web cam e mostrare in tempo reale come procedono i lavori, evitando così al progettista di doversi spostare da casa.
La tecnologia viene sempre più utilizzata per garantire un miglioramento del benessere percepito dall’utente all’interno della propria abitazione; è così che si è sviluppato il concetto di domotica, cioè l’automazione della casa. La domotica non si occupa soltanto di aumentare il comfort ma ha come fine quello di diminuire i consumi, aumentare la sicurezza e facilitare la gestione. Una casa automatizzata può essere controllata e gestita da un computer con la possibilità di poter monitorare e ricevere le informazioni sull’abitazione anche a distanza. Ad esempio il sistema di video sorveglianza può essere visualizzato anche su cellulare, su PC o palmare in modo da poter tener sotto controllo la casa in ogni momento e ovunque. Inoltre i sistemi di automazione permettono di controllare i vari elettrodomestici; allo stesso modo l’illuminazione può essere programmata in modo tale da accendersi quando qualcuno entra nella stanza e spegnersi quando vi esce; allo stesso modo l’impianto di riscaldamento può essere controllato a distanza e può abbassarsi automaticamente quando si esce di casa per andare al lavoro, garantendo così un risparmio energetico ed economico. Queste tecnologie sono state già tutte sviluppate il problema è che il loro costo è ancora eccessivamente alto e solo pochi per ora se le possono permettere. Si dovranno aspettare ancora degli anni prima che queste tecnologie diventino di uso comune, accessibili a tutti e soprattutto che vengano accettate dalla gente che in molti casi è ancora molto scettica verso la tecnologia e il suo utilizzo nella vita di tutti i giorni.

Bibliografia:

Comunicato della Prima Conferenza Nazionale dei Servizi Innovativi e Tecnologici, Confindustria, Milano, 4 febbraio 2008

Architecture & PC. La rivoluzione digitale in architettura
di Mancia Paolo G.

Envisioning Cyberspace, New York: McGraw-Hill, 1998

Rizzo Ivan

Matricola 262159

La rivoluzione digitale, che sta avvenendo in questi ultimi anni, è ormai percepibile da chiunque in quanto sta contribuendo in modo rapido ed innarestabile a cambiamenti spesso inevitabili in molti settori, da quello lavorativo, al nostro vivere quotidiano, fino ad influire in modo rilevante nei nostri rapporti sociali e nei modi di comunicare.
Per quanto riguarda l'aspetto lavorativo ed in particolare nel campo della progettazione non è più possibile arroccarsi su posizioni di distacco dal processo di digitalizzazione, ormai qualsiasi professionista è obbligato a confrontarsi con questo fenomeno e anche chi da anni esercita la propria professione in maniera tradizionale è costretto ad apprendere almeno delle nozioni basilari per quanto riguarda l'utilizzo di un computer e di internet. Spesso però scelte dovute ad un'impreparazione culturale in questo ambito hanno portato a puntare su un'innovazione basata sull'acquisto di computer ed hardware sottovalutando un scelta critica del software, elemento fondamentale in un computer in quanto riesce a tradurre le elementari capacità di calcolo del processore in operazioni sofisticate che una volta tradotte in forma digitale possono dare un aspetto estremamente versatile all'utilizzo del computer permettendo una relazione tra discipline diverse quali la fotografia,la progettazione, la tipografia,...La scelta del software è stata invece spesso dettata da criteri quali lo “usano tutti” o “è facile da copiare” facendo così riferimento a semplici luoghi comuni.
Nonostante però le molte lacune culturali e le opposizioni di chi ancora si oppone inutilmente a questo cambiamento la progettazione digitale sta assumendo nel nostro paese come nel resto del mondo un evoluzione innarestabile. Si è riusciti infatti a ridurre drasticamente i tempi del disegno, consentire una migliore archiviazione dei dati e la possibilità di trasferirli e gestire i progetti tra più operatori anche a grandi distanze incentivando la possibilità di sviluppo per nuove tecnologie quali il wireless che consentono il trasferimento di dati indipendentemente dal luogo in cui ci si trova, aspetto fondamentale per una società dinamica come la nostra, ma che al tempo stesso lascia molte perplessità per quanto riguarda la sicurezza dei dati trasmessi su onde radio che possono essere rintracciati piuttosto facile.C'è poi da sottolineare la possibilità di presentare un riscontro diretto di semplice comprensione al committente attraverso le restituzioni tridimensionali come il rendering che però forniscono tuttavia una realtà virtuale che può creare aspettative o interpretazioni diverse dal risultato finale dell'opera in progetto una volta realizzata.Tra gli aspetti negativi della progettazione digitale c'è poi da valutare l'omologazione del disegno che spesso viene privato della capacità espressiva del progettista che veniva trasmessa nel disegno tradizionale.
La domotica è un altro dei campi in cui la rivoluzione digitale nell'architettura potrà avere degli importanti risvolti, considerata soprattutto in relazione alle nuove normative e evoluzioni nel campo del risparmio energetico e dell'architettura ecocompatibile, in quanto un sistema centralizzato della gestione della casa può influire pesantemente sull'uso razionale delle risorse energetiche.
L'aspetto di questa rivoluzione digitale che presenta però più incognite è il fatto che tecnologie sempre più sofisticate possono essere sviluppate o controllate solamente da grandi multinazionali o specialisti del settore mentre la grande maggioranza degli utenti vengono sempre più a figurarsi come semplici consumatori.Basta pensare allo sviluppo dei software prodotti da grandi multinazionali che spesso puntano sull'aspetto commerciale a discapito di prodotti con maggiori potenzialità magari con meno possibilità di mercato o acquistando software da altri produttori per toglierli dal mercato e preservare il monopolio dei propri prodotti.

Bibliografia
  • Il progetto nell'era digitale, Marsilio editori,Venezia,2002
  • Introduzione alla rivoluzione informatica in architettura,Saggio Antonino,Carrocci,2007
  • Architettura e cultura digitale,Livio Sacchi,Maurizio Unali,Skira-Collana Biblioteca d'architettura,2003

Asaro Giulia

matricola 263743



Scenari digitali, saranno questi i prossimi ambienti lavorativi degli architetti.
Cestinando carta e penna, i progetti verranno realizzati tramite stili magnetici su supporti composti da fasci di luce olografici.
In passato i programmi grafici per PC che avrebbero consentito lo sviluppo di edifici e strutture architettoniche venivano considerati semplici frutti della fantasia degli scrittori cyberpunk.
Il pioniere di questa tecnologia fu Frank O. Ghery, che introdusse l'utilizzo del computer nella progettazione architettonica, oggi largamente diffusa grazie a programmi come AutoCAD, ArchiCAD ecc..
Questi programmi delineano sullo schermo le tracce dei progetti, tracce che un giorno unite alla ancora giovane tecnologia degli ologrammi segnaranno il nuovo modo di fare architettura.
Ben chiaro è l'esempio datoci nei film della saga di Star Wars, dove fasci di luce proiettati nell'aria trasmettono immagini registrate, statiche o in movimento.
Le vecchie linee su due dimensioni rappresentate nei monitor potranno essere proiettate nell'aria in modo da rendere chiara ed immediata la volumetria del progetto.
Inoltre, grazie a queste nuove tecnologie, sarà possibile interagire con l'ologramma stesso segnandovi, nel caso in cui ve ne fosse bisogno, le correzioni da effettuare, proprio come avviene in un touch screen.
Nei cantiere si potrà usufruire di questi ologrammi per poter visualizzare sul terreno d'appalto l'ipotetica struttura in dimensioni reali e tridimensionali.
In questo modo gli archittetti potranno anche mostrare ai propri colleghi o ai propri committenti i progetti e le modifiche tridimensionalmente anche a grandi distanze, sfruttando l'invio di file a grande velocità tramite le reti internet. Se questo da una parte spingerà la vita ad una maggiore 'introversia, dato la mancata esigenza di uscire per scambiare informazioni, dall'altra volgerà l'archittetto stesso alla costruzione di strutture sempre più estroverse, che in parte compenseranno il problema.
Ciononostante, queste tecnologie sono ancora in embrione persino in paesi altamente sviluppati come il Giappone o gli Stati Uniti d'America dove ogni anno vengono investiti milioni di dollari nella ricerca, di conseguenza in Italia, data la carenza di denaro destinato alla scienza, potremo coglierne i frutti solo fra molti anni.
La domotica ha invece compiuto passi da gigante già a partire dagli anni 90', infatti presto avremo nelle nostre case sistemi capaci di gestire le più semplici e tediose questioni quali il regolamento della luminosità e della temperatura, o quelle che portano via maggior tempo come l'igene o la preparazione dei pasti.
Sempre nel campo della domotica, ma in un futuro più lontano, potrebbero essere costruite macchine capaci di regolare le emozioni mediante l'utilizzo di particolari frequenze di cariche elettriche volte a stimolare i neuroni stessi, ad esempio sveglie capaci di rendere il risveglio programmato naturale.
Nell'attesa però che queste innovazioni bussino alle nostre porte, non ci resta che affidarci ai mezzi di cui oggi disponiamo.

-Ma gli androidi sognano pecore elettriche? (Blade Runner)- Philip K. Dick
-Io PICCI - Marzo 2008
-Epoca - Agosto 1955
-Expanded Universe - Alan D. Foster
-Architecture & PC.La rivoluzione digitale in architettura - Paolo G. Mancia

Scenari Digitali

Cendron Valentina matricola n° 264111

I.U.A.V. - Facoltà di Scienze dell’Architettura
Corso di Fondamenti di Informatica
– Scenari Digitali –
Prof. Galluzzo Maurizio



L’utilizzo delle tecnologie informatiche e telematiche sicuramente è e sarà molto importante per il lavoro dell’architetto.
In questi anni sono molte le nuove tecnologie che facilitano e aiutano il lavoro dei professionisti.
Un esempio di queste nuove realtà sono i programmi per il disegno digitale bidimensionali e tridimensionali tra cui il Revit Building che consente di sviluppare progetti di elevata qualità in tempi brevi.
Questo programma offre importanti opportunità al progettista permettendo una visione integrale del progetto con più viste, sezioni, ecc… e permette a più architetti di lavorare simultaneamente sullo stesso progetto.
Un’altra innovativa tecnologia consiste nel rilievo di facciate di fabbricati per mezzo di strumenti scanner con restituzione immediata del rilievo per iniziare la progettazione.
Tutte queste nuove “invenzioni”, quindi, mirano ad un risparmio di tempo ed a una migliore ed approfondita progettazione architettonica.
Ovviamente tutte queste tecnologie informatiche, oltre ad essere innovative ed utili, hanno ancora un costo troppo elevato.
Questo è il principale e più importante motivo del mancato sviluppo nell’utilizzo di queste tecnologie.
Una soluzione informatica molto utile e al tempo stesso abbordabile dal punto di vista economico nei nostri tempi è costituita dalla rete wireless, cioè un collegamento tra computer senza fili.
In tale modo si permette una gestione dinamica della progettazione con scambio di informazioni tra i vari progettisti senza la limitazione derivata dai cavi.
Nel futuro per il lavoro dell’architetto un altro fattore molto importante sarà la domotica, ancora poco utilizzata nei nostri tempi.
La domotica è il progettare l’edificio in modo intelligente, queste case infatti vengono chiamate intelligenti, attraverso l’utilizzo di microchip all’inizio ed ora tecnologie similari più raffinate, standardizzate e miniaturizzate.
Alcuni esempi di tecnologie nelle case intelligenti sono le apparecchiature per la gestione dell'energia, la sicurezza di persone e di beni, il controllo e i comandi di tutti gli equipaggiamenti domestici. Un esempio di apparecchiature per la gestione in parziale autonomia dell’energia è rappresentato dai pannelli fotovoltaici, attrezzature che cominciano ora ad espandersi ma che comunque hanno un freno potente derivato dagli elevati costi.
I pannelli fotovoltaici, a base di silicio, trasformano l’energia solare in energia elettrica.
Questo sistema è destinato ad espandersi e si stima che entro il 2030 soddisfi circa il 10% della domanda mondiale di energia elettrica.


Bibliografia:
· Progettare la demotica – Criteri e tecniche per la progettazione della casa intelligente – Massimo Cipolla
· Rivista Casa & Clima
· Manuale utente di Autodesk Revit Building vers. 8.0

Strati Rocco

SCENARI DIGITALI




ROCCO STRATI, 264524

In questo ultimo periodo si è venuta a caratterizzare un’ idea di architettura sempre più ibrida, eterogenea e priva di conclusione. Origine di questo fenomeno è stata la necessità dell’architettura di uscire dalla sua sfera ed espandersi in quella dell’arte. Con la diffusione della land art gli architetti hanno capito che quel tipo di ricerca era ciò che a loro mancava:lavorare ad una scala più globale, il fenomeno architettonico non poteva chiudersi con dei corpi solidi e finiti. Questi fattori, più la crescita demografica delle città,hanno portato all’estensione di queste, che da nuclei centrali divengono conurbazioni policentriche iperestese, nelle quali non sono riconoscibili confini e si assiste alla presenza di molti centri anzichè di un unico principale. Il paesaggio diviene l’unico grande edificio della città. E’ qui che devono intervenire le moderne tecnologie digitali a supporto dell’architettura:dei sistemi capaci di far comunicare tra loro una grande massa di individui distribuiti in un vasto territorio. C’è una smaterializzazione dell’architettura: essa si graficizza sempre più e questo grazie e sopratutto alle moderne tecnologie digitali. D’ora in avanti architettura sarà quell’ampio sistema di reti informatiche, telematiche, schermi che posti in relazione e in funzione del paesaggio garantiranno una costante connessione degli individui tra loro e sapranno proporre concetti e sensazioni nuove giorno per giorno. Se vogliamo il mondo è diventato un’unica grande casa da progettare.
Un esempio di queste tecnologie è il sistema wireless che permette a qualsiasi utente di connettersi in ogni istante alla rete globale e dunque dialogare e comunicare con il mondo intero.
Purtroppo nella società italiana non ci sono mai stati chiari segnali che dessero il via ad una modernizzazione informatica e digitale: le nuove tecnologie sono state viste dagli intellettuali più come una forma di globalizzazione che come un elemento di aumento delle opportunità sociali.

A livello abitativo lavora la domotica le cui ricerche tendono a creare nella casa una condizione in cui l’utente sia in grado di gestire tutti gli impianti di essa da un unico ambiente. Questa operazione è volta a snellire e regolare tutte quelle operazioni di gestione degli impianti della casa che richiedono sempre più tempo. L’impianto domotico, che si avvale delle tecnologie hardwere e softwere permette di attuare automaticamente i comandi che l’utente esercita manualmente sui dispositivi di comando dell’impianto elettrico. Creare una casa intelligente che sia in grado di autogestirsi è l’obiettivo del futuro.







Bibliografia:2A+P, rivista di progettazione, Castelvecchi, 2001; Sabina Lenoci, Tra arte ecologia e urbanistica, Maltemi editore Srl, 2005; Casa futura, Periodici Maggioli, 2006; Shelly Brisbin, Reti Wi Fi, Apogeo editore, 2003; Giuseppe Jacobini, L’informazione digitale, Rubbettino editore Srl, 2002

sabato 22 marzo 2008

Fabris Anna


Fabris Anna matricola 263636


La tecnologia digitale ha imposto un cambiamento radicale nei materiali, nella tecnologia e nei sistemi di comunicazione utilizzati nell’industria delle costruzioni,portando anche il modo di pensare e praticare l’architettura ad una trasformazione radicale. Nel corso degli ultimi due decenni è stato diffusamente usato il CAD (Computer Aided Design) ed è soltanto negli anni più recenti che le funzionalità del CAM (Computer Aided Manufacturing), utilizzato nella produzione industriale, sono state impiegate in modo significativo anche nella progettazione architettonica. Risorse digitali come questa offrono enormi potenzialità di impatto, una delle quali è sicuramente la possibilità di apportare continue variazioni al progetto di serie nel processo di produzione.
Sempre più spesso gli architetti si sono ispirati ad altre discipline e ad altri processi industriali usando la progettazione al computer e i software per la produzione industriale, originariamente sviluppati per altri settori. Ciò può essere attribuito al fatto che molti cambiamenti culturali si sono verificati più velocemente in altri contesti rispetto quello della progettazione architettonica. È interessante notare che, nell’era dell’informazione, discipline un tempo distinte sono legate tra loro attraverso un nuovo linguaggio universale: il codice binario digitale. Molti dei programmi recentemente adottati hanno consentito a questa generazione di progettisti di lavorare con curvature estremamente complesse e con forme non euclidee, che sarebbero state impensabili senza l’uso del computer e di sofisticati software d’animazione. Programmi come Alias e Maya permettono di simulare l’azione di forze complesse e ambienti virtuali in continuo cambiamento dinamico, che possono poi essere tradotti in forma costruita. Ma l’uso della tecnologia digitale nella progettazione non si riduce solo alla creazione di nuove forme e spazi, una nuova frontiera su cui i progettisti dovranno misurarsi, potendo esprimere possibili funzioni e nuovi servizi per l'abitare, è rappresentata dagli scenari applicativi domotici. Oggi grazie alla domotica è possibile gestire facilmente molte delle funzioni di una casa, l’impianto di illuminazione, quello di riscaldamento e raffreddamento, il sistema d’allarme, e addirittura il sistema di comunicazione, il telefono, sia tradizionale o voip, fax, Internet.Ciò significa controllare in maniera centralizzata tutto il sistema casa, mediante interfacce semplici, spesso touchscreen, attraverso le quali è possibile “impostare” ambienti . Volendo ad esempio vedere un dvd, è possibile impostare lo scenario “Cinema” e le luci delle altre stanze si spengono e quelle del salotto si abbassano. Se il nostro sistema di gestione ci permette di controllare anche il lettore, dobbiamo solo ricordarci di inserire il dvd prima di sederci. Altra faccia importante della demotica è lo stretto legame con il risparmio energetico, data la sua predisposizione ad ottimizzare dei consumi ed evitare gli sprechi.
Alla base di tutto, per la trasmissione dei dati, reti wifi e banda larga. Per il resto il problema non è la tecnologia, ma piuttosto la testa delle persone, che devono vincere le proprie fobie per aprire la propria mente all’innovazione.
In Italia, grandi aziende di informatica come Olivetti sono scomparse. Le attività di ricerca e sviluppo di grandi aziende come Telecom e Enel sono state ridisegnate o del tutto cancellate. Le aziende pubbliche sono state privatizzate spesso anche senza preoccuparsi di mantenere e magari sviluppare una capacità produttiva e di innovazione. Sul lato dei finanziamenti si è verificato un crollo degli investimenti pubblici in ricerca e innovazione. L’Italia ha quindi bisogno di una scossa perché il problema non sono le occasioni mancate ma la scarsa capacità di reazione, le inerzie e le paure che ci frenano. Siamo affascinati dai media, dai servizi, dai telefonini e dalla televisione e non ci rendiamo conto che questi sono solamente una piccola porzione di un mondo ben più complesso che è in continua trasformazione ed evoluzione. Se non facciamo più software e in generale ICT, non è perché nel nostro paese manchino le risorse o le persone con le capacità per farli, ma perché manca la vision, il coraggio e la volontà di farlo.


· "PROGETTARE LA DOMOTICA" - Criteri e tecniche per la progettazione della casa intelligente" di M. Capolla - Maggioli editore – 2004

· "NUOVE BIDIMENSIONALITA" – Tensioni superficiali nell’architettura digitale” di A. Imperiale – Universale di Architettura -2001

· IL SOLE 24 ORE

Francesco Corrò

Facola di Scienze dell'archittettura
Corso di fondamenti di informatica
Prof. Maurizio Galluzzo

Scenari digitali

Francesco Corrò Matricola:265082


L’evoluzione

 della tecnologia, in quanto parte della civiltà, si è svolta lungo una grande varietà di campi. E’ chiaro però che ha sempre esercitato una influenza determinante nelle arti e la professione dell’architetto è sicuramente tr

a le più coinvolte e tr

asformate da questo rapido sviluppo. Per gli architetti è stato in primo luogo l’avvento del CAD (Computer Aided Designe) a ri

dimensionare o comunque a modificare alcune di quelle che erano le tradizionali caratteristiche del mestiere. L’abilità di visualizzare graficamente uno spazio immaginato è stata  quasi totalmente scavalcata dalle rapide trasformazioni operate dai software per il d

isegno 2D e 3D, così come la consueta bravura in sede finale dei disegnatori, data la possibilità di stampare in pochi minuti le tavole progettuali tramite plotter. L’elaboratore elettronico inoltre permette di valuta

re a fondo aspetto, solidità strutturale e costo del suo ideato. Na

turalmente la tecnologia può migliorare la capacità dell’architetto nel produrre il suo lavoro ma non cambia assolutamente la possibilità di base e le esperienze tecniche  creative che deve possedere. Per esempio, nella scultura è abbastanza probabile che strum

enti meccanici controllati numericamente possano sostituire il martello o lo scalpello dello scultore, ma è molto improbabile che l’elaboratore rimpiazzi mai lo scultore. Insomma, parafrasando ed estendendo la celebre definizione di Adolf Loos, oggi l’architetto è un muratore che ha studiato l’informatica e il latino.

 Tutti gli studi di architettura dunque, oltre ad essere definitivamente passati dal tecnigrafo al disegno elettronico, si sono anche collegati all

a rete vista la semplicità e l‘economicità con la quale ora lo si può fare. Tramite internet si scambiano disegni, si aggiornano quotidianamente, in maniera interattiva e collaborativa. E’ possibile infatti avere, attraverso una semplice connessione, dati planimetrie e caratteristiche del territorio su cui si dovrà progettare la nuova struttura. Sullo stesso piano comunicativo, ma ben più versatile, sta però avendo un grande successo la tecnologia Wireless (dall’inglese “senza fili”), associando a

lla possibilità di una connessione più semplice e veloce anche l’eliminazione da vincoli strutturali a favore della mobilità. In genere, la funzione interattiva svolta dalla tecnologia nell’ambito della architettura, può soltanto favorirne uno sviluppo migliore e ragionato anche sulla base di opinioni pubbliche,

 che in questo modo potranno giudicare quelle che saranno le future opere.

Quando si parla di internet si pensa a un linguaggio globale, ma non è sempre così. Quello che succede in Italia è abbastanza diverso da quello che accade negli Stati Uniti o nel Giappone, dove i governi sostengono lo sviluppo nel campo della tecnologia fornendo la maggior parte dei fondi di ricerca disponibili a università e istituzioni governative del settore. Il governo infatti non sv

olge questa funzione di primo piano nell’incentivare la ricerca di base, ed a causa dei costi  e dei rischi crescenti, le industrie tendono a fare investimenti più convenienti nella ricerca applicata che nella ricerca di base. In questo modo laboratori e università soffrono di una cronica mancanza di finanziamenti ed una conseguente arretratezza tecnologica nei confronti di altri paesi. Nonostante tutto le macchine digitali, sulla spinta della ricerca globale, diventeranno sempre piùabili ed eseguiranno anche molte mansioni oggi affidate agli esseri umani. Nelle fiabe, le fate trasformano i desideri in 

realtà con un tocco  di bacchetta magica. Oggi si può fare lo stesso con un telecomando di nuova generazione. Non è una fav

ola hi-tec, ma una realtà  resa possibile dalla nuovissima tecnologia di Mems (Micro Electro Mechanical Systems). Questi ingranaggi invisibili permettono una infinità di operazioni: ecco che al rientro dal lavoro la casa ci riconoscerà aprendoci la porta, e mentre le luci si accendono  gli elettrodomestici “parleranno” tra loro comunicando

 il piatto pronto del giorno. Tutte tecnologie affidate a coloro che, nello studio della domotica, ci prospettano idee in grado di migliorare sensibilmente la qualità della vita.


Bibliografia:

-Hiroshi Imose, John R. Pierce “Tecnologia dell’informazione e nuova cultura”
-Derrick De Kerckhove “L’archtettura dell’Intelligenza” 2002

-Capolla Massimo “Progettare la domotica” 2007

-Focus “La nostra casa nel 2020” (settembre 2004)

-Inserto Tecnologia da Focus n.146 (dicembre 2004) 

-Focus “Pronti al futuro?

” (dicembre 2006)

Scenari Digitali



Yves Polo-Friz matricola n.264353
A.A 2007/2008
Università IUAV di Venezia
Facoltà di Architettura
Fondamenti di Informatica
Scenari digitali
Si sta vivendo un periodo di grande innovazione tecnologica nel mondo delle intercomunicazioni , cosa che avrà ,come ovvia conseguenza,la sua influenza in tutti i campi in cui queste nuove tecnologie potranno trovare applicazione.
Da prodotti di nicchia queste nuove tecnologie sono applicate ed utilizzate ora in maniera massiccia,anche se ancora in modo superficiale,senza sfruttare la totale potenzialità che questi mezzi offrono.
Termini come
bluetooth, wireless, Ipod sono noti a molti.
Vi è oggi la possibilità di usufruire di tecnologie che,fino ad un decennio fa,sarebbero sembrate straordinarie.A queste si aggiungono costi accessibili che consentono a tutti indistintamente il loro acquisto ed utilizzo.
Grandi possibilità sono offerte nello scambio ed invio interpersonale di files ed informazioni e,quindi,queste possibilità si possono tradurre in conoscenza.
Dal punto di vista strettamente legato all’architettura ed alla progettazione ,le nuove tecnologie di rappresentazione grafica,di rilievo dell’esistente e di disegno hanno apportato nel mondo della progettazione e della creatività delle grandi novità:
Il controllo millimetrico dell’opera in tutte le sue parti,la possibilità attraverso il
rendering di visualizzare l’opera stessa nel contesto ambientale in cui questa si va ad inserire,la possibilità di una completa visione tridimensionale dell’opera e di una sua introspezione,la possibilità di gestire composizioni di forme e volumi che ,fino a qualche decennio fa,sarebbero state impossibili,ha portato ad una “rifondazione” dell’architettura e del design.
Ritengo quest’ultima precisazione doverosa in quanto sarebbe errato pensare che l’innovazione investa solamente l’architettura intesa come progettazione di fabbricati quando questa,invece,ha forti influenze in tutti i campi che riguardano la creazione e l’invenzione delle forme.
Vicino alla composizione architettonica tradizionale sono nate delle composizioni costituite da forme complesse e prive di vincoli formali ma perfettamente gestibili grazie alle potenzialità offerte da programmi di modellazione tridimensionale.
Per citare l’opera di un architetto italiano che ha fatte sue le potenzialità di questi nuovi strumenti di lavoro e rappresentazione ,si veda ad esempio il progetto per il Centro Congressi dell’EUR a Roma di
Massimiliano Fuksas.
Grazie ad un sapiente mix tra materiali innovativi e nuove possibilità compositive,l’opera che ne scaturisce ci proietta verso le nuove frontiere dell’architettura delle quali i nuovi architetti stessi devono essere consapevoli.




La “nuvola”-Quartiere EUR- Roma-arch.Fuksas

All’ombra di tutto quanto premesso,ritengo che tutte le tecnologie digitali che permettono di ottenere una totale gestione di un opera in tutte le sue forme diventano importanti per gli architetti e per il loro lavoro,soprattutto se permettono a chi le usa di esprimere senza limiti la propria fantasia e creatività.



Herzog & De Meuron- Stadio Olimpico di Pechino -

Nonostante le potenzialità insiste nell’uso delle nuove tecnologie digitali,vi sono ancora delle remore relativamente al loro uso.
Io credo che i limiti allo sviluppo dell’informatica possano essere molteplici e legati a più fattori:
Nelle nuove generazioni,la mancanza,a livello scolastico,di investimenti per l’acquisto di apparecchiature hardware e software e ,nello stesso ambiente scolastico,la scarsa propensione all’insegnamento dell’informatica e delle sue applicazioni, con la conseguenza che l’utilizzo dei PC è relegato ad un ruolo marginale e ludico,cosa che impedisce,durante la fase di apprendimento,la formazione di una “mentalità” informatica;
La mancanza di una cultura informatica nelle generazioni che hanno visto nascere il PC e lo hanno visto evolversi e che,pertanto,guardano ancora all’informatica con perplessità;
Nel campo della progettazione architettonica,l’utilizzo di tecnologie digitali di rappresentazione vanno spesso a cozzare con il contesto urbanistico e storico in cui si opera.La costante necessità,soprattutto in Italia,di dover porre in relazione edifici moderni con edifici storici,crea dei vincoli dal punto di vista creativo che impediscono di sfruttare al massimo le potenzialità creative e rappresentative delle tecnologie digitali.
Sempre più spesso l’involucro che contiene l’edificio diventa,nell’idea dell’architetto,un mezzo di comunicazione,uno schermo digitale,un’interfaccia dell’edificio stesso che all’interno di un contesto urbano si va a fondere con maxischermi,cartelloni pubblicitari ed insegne luminose.La progettazione di edifici con queste nuove caratteristiche trovano una certa resistenza ,da parte di intellettuali e storici, nel momento in cui l’opera viene calata nel contesto storico.Talvolta,pertanto,la rappresentazione grafica ha la necessità (o l’obbligo) di una raffigurazione più tradizionale ,cosa che condiziona non poco l’utilizzo delle enormi potenzialità delle tecnologie digitali.
Un’altra causa del lento sviluppo delle nuove tecnologie informatiche è il “digital divide”,l’impossibilità,in molte zone del territorio nazionale,di accesso alla cosiddetta “banda larga” con la conseguenza che non vi è una omogenea possibilità di accesso alla rete per tutti gli utenti.
In molte zone del territorio nazionale,infatti,molti utenti non possono sfruttare a pieno le possibilità offerte dalle nuove tecnologie in quanto l’accesso alle informazioni,le comunicazioni interpersonali,lo scambio di una grossa quantità di dati in rete viene limitata dalla scarsa velocità di trasmissione dei dati stessi.In queste condizioni i fruitori del servizio,le aziende,gli studi professionali,non investono in nuove tecnologie oppure sono restii a farlo in quanto,a fronte di un impegno di spesa che può essere anche ingente,non vi è dall’altra parte un completo sfruttamento delle potenzialità della rete.
Dai risultati di un indagine pubblicata su PC magazine di Marzo 2008,infatti,risulta che a Milano,zona in cui vi è la possibilità di accedere alla banda larga,restano ancora esclusi completamente dalla “dimensione tecnologica“25000 micro e piccole imprese,pari al 13% del totale,con un incremento,rispetto al 2005 di 5 punti percentuale.
Se l’indagine si fosse svolta in una zona ove non tutte le imprese hanno la stessa possibilità di accesso alla rete,si sarebbe sicuramente avuto in incremento inferiore.Fino a quando non tutti gli utenti della rete potranno usufruire in maniera omogenea della stessa,vi sarà sempre un freno allo sviluppo delle tecnologie informatiche,sebbene sia provato che investire nelle tecnologie informatiche sia vantaggioso per le imprese.
La presa di coscienza delle potenzialità dell’informatica,la necessità sempre più forte di utilizzare tecnologie che permettano un accesso rapido e pressoché illimitato a dati,files e notizie,la garanzia di poter comunicare,scambiare idee e confrontarsi,all’interno del mercato globale,non può che portare ad un incremento dell’importanza dell’informatica e ad un aumento dell‘uso delle tecnologie più avanzate.
Una delle cause del mancato sviluppo dell’uso avanzato delle tecnologie a disposizione,il
Digital Divide,può essere superato con l’utilizzo di apparecchiature Wireless.
Ove le linee Adsl non arrivano,per esempio nei paesi montani e pedemontani,una soluzione può essere data dall’utilizzo di questa nuova tecnologia che consente,attraverso l’uso di onde radio,raggi infrarossi e sistemi laser,di mettere in comunicazione gli utenti tra loro e permette loro lo scambio di dati e file ad elevate velocità.
Le reti wireless hanno la possibilità di fornire mobilità, flessibilità e convenienza. La mobilità è una caratteristica fondamentale per l’utente che può ,in qualsiasi momento ed in qualunque luogo dotato di access point,usufruire delle potenzialità della rete attraverso il semplice uso di un PC portatile.
Anche la flessibilità è una caratteristica molto importante delle reti wireless in quanto chiunque,a differenza della tradizionale connessione via cavo tra PC,può entrare nella rete esistente,per esempio in un ufficio,senza bisogno di eseguire lavori laboriosi e lunghi di cablaggio ed essere,così,immediatamente operativo.



Sarà ,pertanto ,fondamentale dotare tutto il territorio nazionale di punti di accesso che ci permetteranno di formare una grande rete a cui tutti possano accedere da qualunque luogo in cui ci si trovi,avendo quindi possibilità di comunicare senza limiti.
Nel campo dell’architettura l’utilizzo del wireless si traduce sicuramente in un vantaggio che deriva dalla velocizzazione dell’iter realizzativo e dalla possibilità di accedere ad una infinita quantità di fonti d’informazione in rete,fonti che possono essere condivise.
Anche durante i processi di progettazione,in tutte le varie fasi vi è la possibilità di una condivisione di progetti e di idee,di visualizzazione e presentazione di progetti (per esempio in una sala conferenze),la possibilità di accedere a files esistenti in ufficio anche stando molto distanti,ecc.
Nella progettazione vera e propria e nella realizzazione di edifici,l’ottimizzazione del processo di progettazione confluisce nelle tecnologie domotiche. Per
domotica si intende la scienza che studia come aumentare le qualità della vita negli ambienti occupati dall’uomo(home automation).Le tecnologie wireless applicate agli impianti esistenti in una abitazione hanno portato allo sviluppo della domotica che si basa e si sviluppa su una integrazione globale degli impianti tecnologici utilizzando una gamma di prodotti e tecnologie in parte già sviluppate quali Bus,radiofrequenze ed internet.
Gli utenti delle tecnologie domotiche,all’interno di una abitazione, sono molteplici e possono essere individuati nelle seguenti figure:
- i proprietari dell’abitazione;
- gli installatori degli impianti;
- i manutentori e/o il centro servizi;
- i responsabili degli impianti di sicurezza.
La domotica ,infatti,si prefigge di migliorare,controllare e gestire,attraverso l’uso di software e/o altre tecnologie,il confort ambientale,i servizi telefonici,gli impianti di sicurezza,l’illuminazione,la gestione degli elettrodomestici,i servizi in rete (e-mail,
e-banking, e-shop). L’uso ,però,può essere esteso ad altri bisogni: si pensi all’assistenza ed all’aiuto ai disabili e/o agli anziani.La materia è molto interessante se si pensa che rientra a pieno titolo nell’odierno dibattito che riguarda i consumi all’interno delle abitazioni,consumi relativi all’utilizzo di acqua,energia elettrica,combustibili per il riscaldamento.
In una casa costruita seguendo i principi della domotica,il confort ambientale sarebbe interamente controllato e gestito ,limitando ed ottimizzando i consumi:
-gestione della climatizzazione estiva ed invernale a seconda delle temperature esterne e dell’apporto del sole,sfruttando così la radiazione solare;
-controllo dell’illuminazione artificiale in relazione con la luce naturale (si pensi alla possibilità di regolare automaticamente i sistemi a protezione dalla luce solare);
-controllo e gestione della qualità dell’aria;
-gestione della sicurezza degli impianti tecnologici con individuazione di perdite;
-gestione del sistema idrosanitario e degli elettrodomestici;
-simulazione del regime di occupazione regolando luce e temperatura in funzione della presenza o meno di persone in un dato ambiente.
Se continuerà il trend che vuole,da una parte, gli utenti delle abitazioni sempre più alla ricerca del confort per un benessere psicofisico e,dall’altra,una maggior occulatezza nei consumi,la domotica rappresenta sicuramente il futuro dell’architettura.
Bibliografia di riferimento:
-PC Magazine
-Reti Wi-Fi-autore Shelly Brisbin-Apogeo editore
-Introduzione alla domotica-Autore Domenico Triscivoglio-editore Tecniche nuove