venerdì 21 marzo 2008

Ceccato Enrico


Enrico Ceccato matricola 265024


Alla voce “Domotica”, il dizionario italiano cita: “l’applicazione dell’informatica e dell’elettronica alla gestione dell’abitazione”
Dietro questa laconica definizione si celano gli enormi margini di sviluppo di una disciplina che , nel giro di pochi lustri, renderà la nostra vita domestica e lavorativa del tutto diversa da come la intendiamo nella nostra quotidianità.
Sono infatti in via di perfezionamento computer e strumentazioni elettroniche ancora più avanzate e potenti, sistemi di sicurezza capaci di riconoscerci, cellulari che funzioneranno come "segretari privati" in grado di indovinare le nostre necessità e di gestire per noi l'agenda degli appuntamenti o le faccende domestiche.
I cambiamenti più rilevanti non saranno peraltro legati agli strumenti, bensì ai rapporti sociali, che saranno più favoriti rispetto al passato.Le telefonate e le videoconferenze saranno in 3D, raggiungendo così l'obiettivo di collaborare, comodamente seduti nel proprio studio,con decine di professionisti da tutto il mondo, aggiungendo al privilegio di lavorare in èquipe senza spostarsi minimamente, un realismo del contatto visivo mai provato prima.
Si tornerà quindi ad interpretare la tecnologia non come un fenomeno autarchico, anzi, ma presupponendo la gestione della complessità attraverso lo sforzo congiunto, l'unione di molte risorse e intelligenze.
Ed è proprio a questo fenomeno che si appoggia, per esempio, un’importante iniziativa varata in questi giorni a Padova, dove è in via di allacciamento un sistema wi-fi che , pur agli albori, offre, tra le tante opportunità, quella di navigare senza fili con un semplice portatile.
È la rete stessa a tendere una mano, in Internet è infatti possibile trovare e contattare una community di persone, "benefattori" cittadini, che hanno deciso di mettere in condivisione gratuita il proprio wi-fi, a cui appoggiarsi per navigare.
È questa un innovazione molto importante, in un Paese dove, fin dagli inizi degli anni '90 si decise, per fronteggiare le varie crisi, di tagliare i fondi della ricerca pubblica, considerando l’investimento tecnologico come a rischio ed eccessivamente a lungo termine.
L’Italia quindi paga lo scotto nei confronti dei paesi i quali, volendo a suo tempo far fronte ai nuovi concorrenti che potevano contare su un basso costo del lavoro e che quindi offrivano gli stessi prodotti a prezzi più bassi, decisero di cercare la risposta nella tecnologia; disciplina che permise di realizzare prodotti"più ricchi di conoscenza" e quindi più difficili da imitare.
In un secondo momento, quando l’Italia dovette adeguarsi agli standard internazionali , non si preoccupò di sfruttare un'unica piattaforma, nel caso specifico wirelees, con cui lavorare.
In quest’ottica il primo doveroso passo dovrebbe consistere nel creare dei supporti di questo tipo che siano compatibili tra di loro, in modo da diventare, da paesi in ritardo nell’aggiornamento tecnologico, a paesi esportatori di tecnologia, estendendo il nostro know-how anche a zone del mondo sottosviluppate o comunque meno sviluppate di noi.
Volendo guardare un po’ oltre si può ipotizzare il futuro dell’architettura, sempre avvalendosi delle opportunità che offre la tecnologia wireless, orientato verso l’utilizzo della tecnologia del “laser scanning”, che consente di tradurre oggetti tridimensionali in una specie di “nuvole”di punti, salvo poi appoggiarsi per la rielaborazione a software che diventeranno sempre più precisi e facili da usare.
Ma queste sono congetture che solo il tempo potrà confermare o meno.



Riferimenti bibliografici

- E-ARCHITECTURE, l’architettura nell’epoca del computer, Alberto Sdegno, Casabella 691
- Il Venerdì di Repubblica, numero 1034 gennaio 2008
- Il Gazzettino del Nordest, Cronaca di Padova, martedì 18 marzo 2008
- Focus nr 182 dicembre 2007
- HYPERARCHITETTURA, spazi nell’età dell’elettronica, Luigi Prestinenza Pugliesi, Testo Immagine

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