venerdì 21 marzo 2008

Tatiana Biscaro- Matricola 265134

“L’accessibilità di un’informazione non ne compromette forse il valore reale?”.

Questo è quanto si chiedeva Bill Gates all’indomani di quella che sarebbe diventata l’era di Internet. Ancora oggi il tema della gestione e diffusione delle informazioni è in continua evoluzione; le tecnologie wireless, ad esempio, hanno consentito un ulteriore passo avanti rendendo le comunicazioni tra dispositivi elettronici più comode in quanto non necessitano di cavi.

In ambito architettonico ciò è un’importante innovazione se si pensa che con la tecnologia WI-FI, che permette di allestire una rete locale (Wlan) basata su onde radio in sostituzione di una rete cablata, è possibile creare Lan ampie senza la necessità di cablare i client con una conseguente riduzione dei costi, permettendo ad utenti di reti diverse di comunicare tra loro ed interagire ad esempio nella creazione di un progetto anche in movimento.

(Tecnologie wireless sono utilizzate anche per operazioni di backup attraverso un nuovo dispositivo di rete chiamato Time Capsule).

La tecnologia WI-FI si può ritrovare anche in quella disciplina che viene detta domotica e che si occupa dell’integrazione dei dispositivi elettronici semplificando l’uso di impianti complessi ed offrendo un minor consumo energetico che va ad aggiungersi alla possibilità di modificare le funzioni dei dispositivi tramite programmazione software, ma soprattutto, senza bisogno di posare nuovi cavi.

È un’innovazione sicuramente importante per chi abita una casa con impianto domotico, perché permette di controllare ed esempio il sistema di riscaldamento, condizionamento, accensione delle luci…Ma è anche assolutamente sconvolgente per chi progetta quella che si potrebbe definire una “casa digitale”.

La concezione di casa, o di edificio in generale, a cui si è abituati cambia completamente.

La domotica offre ai progettisti spunti sia dal punto di vista della usualità che dell’ergonomia; sarà possibile azionare programmi di illuminazione ottimizzati e modificabili in qualunque momento che, non solo favoriranno una riduzione del consumo energetico e dei costi, ma permetteranno la realizzazione di particolari effetti.

In Giappone la domotica è molto sfruttata nei centri commerciali dove si creano particolari effetti di illuminazione che attraggono il cliente verso un reparto in particolare.

Ma questa nuova tecnologia offre molti altri vantaggi rendendo una casa più confortevole e semplice da gestire.

Certo è difficile rendersi conto di quelli che sono i reali benefici in un progetto architettonico prima di avere il risultato finale, soprattutto per un pubblico di non-esperti come sono spesso i committenti.

D’altro canto, le nuove tecnologie digitali sono in continua evoluzione e potrebbero ad esempio essere applicata alla creazione di una “realtà virtuale”; ovvero di un mondo sintetico, un ambiente tridimensionale creato dal computer ed all’interno del quale una persona, tramite interfacce appropriate, può “entrare”, muoversi ed interagire con le sue componenti.

Nella realtà virtuale (VR) non si è più in grado di distinguere un dentro e un fuori come avviene con i programmi di elaborazione, ma si percepisce un unico spazio nel quale si è immersi e cioè quello della realtà virtuale appunto.

L’applicazione di questa tecnologia in architettura permetterebbe di collaudare un edificio prima della sua realizzazione, di muoversi al suo interno e riuscire a percepirlo spazialmente da tutti i punti di vista sperimentando le diverse soluzioni progettuali.

Offre inoltre un diverso, innovativo ed efficace strumento di presentazione al committente; egli può infatti “entrare” nel progetto e rendersi effettivamente conto di come sarà una volta realizzato, essendo perciò in grado di dare un giudizio consapevole su di esso.

Certo sono tutte tecnologie in via di sviluppo e tuttora sottoposte ad analisi e ricerche.

Nel nostro Paese, però, tali ricerche sono fortemente limitate da svariati fattori tra i quali spiccano le difficoltà linguistiche alle quali si aggiungono la scarsità di risorse economiche e la mancanza di partecipazione da parte dello stato con contributi atti a facilitare ed incentivare l’acquisto di tecnologie da parte delle inprese.

Anch’esso però, dal canto loro, sono incapaci di organizzarsi a tal proposito e gli imprenditori stessi non sono disposti a finanziare la ricerca tecnologica.

Tutto ciò pone un limite molto forte allo sviluppo delle tecnologie, ma, prendendo ancora una volta a testo le parole di Bill Gates, teniamo presente che: “Spesso la gente sopravvaluta ciò che può accadere in due anni e tende a sottovalutare quello che può accadere in dieci.”

Bibliografia:

A cura di Francesco D’Ambrosio, Applicando-la rivista per il mondo MAC, marzo 2008

A cura di Gianfranco Pecoraio, PC Magazine, Novembre 2007

Bill Gates, La Strada che porta a Domani, Mondadori Editore, Milano 1997

Monica Bonollo,La Costruzione del Vedere-Simulazione Visiva, Realtà Virtuale e Costruzione del Mondo, Edizioni Nuovo Progetto, Vicenza 1992

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