Università IUAV di Venezia, Corso di Laurea in Scienze dell’Architettura, Corso di Fondamenti di Informatica, prof. Maurizio Galluzzo, A.A. 2007/2008

Questa massiccia diffusione di personal computer ha influenzato notevolmente il modo in cui un architetto può visualizzare e descrivere il proprio progetto; il disegno digitale si sta via via sostituendo al disegno su carta, quasi tutti i progetti vengono eseguiti attraverso l’uso di software che permettono di creare un disegno tecnico attraverso l’uso del computer oppure attraverso software di modellazione 3D che permettono di ottenere un risultato molto vicino alla realtà. Il futuro della progettazione si presenta indubbiamente orientato verso il mondo informatico in quanto il disegno assistito da calcolatore consente una notevole riduzione delle ore di lavoro impiegate nel disegno e del denaro che dovrebbe essere speso per comprare tavoli da disegno e attrezzatura per il disegno tecnico. La digitalizzazione del disegno permette di poter rielaborare e rivedere un progetto senza doverlo ridisegnare ex novo e soprattutto consente al progettista di poter intervenire anche a distanza, inviando il progetto direttamente all’impresa costruttrice o collaborando con altri professionisti in qualsiasi parte del mondo. Proprio questa collaborazione a livello mondiale può avvenire solo mediante collegamenti via cavo (ADSL) oppure può avvenire tramite collegamenti senza fili (tramite la tecnologia 3G, WI-FI, WI-MAX). Tutt’ora molte persone non possono permettersi una connessione a internet per motivi economici oppure perché dove la zona in cui vivono non è ancora stata cablata; in questo caso si può parlare di digital divide. I paesi poveri privi di queste tecnologie verranno ancora di più penalizzati perché si ritroveranno esclusi dalla potente macchina economica che ruota attorno al mercato dell’informatica e delle comunicazioni di massa.
Proprio l’Italia si ritrova a livello mondiale in leggera controtendenza; dalla conferenza nazionale dei servizi innovativi e tecnologici, tenutasi il 4 febbraio 2008, è emerso che per ogni punto di PIL prodotto, quello italiano contiene in media il 20 % in meno di innovazione, di istruzione, di ricerca e sviluppo, rispetto a quello dei principali paesi europei. È facile dedurre che la stagnazione economia del nostro paese è una diretta conseguenza del gap d’innovazione che ci divide dagli altri paesi europei. L’unico modo in cui anche le piccole aziende o i singoli professionisti possono rimanere attivi nel mercato è quello di essere sempre al passo con i tempi e quindi investire nell’innovazione. Questo concetto può essere facilmente applicato al mondo dell’architettura; basti pensare al sempre crescente numero di software utili ad un architetto per poter visualizzare il proprio progetto. Molto probabilmente, fra non molto, tutte le fasi del progetto e il cantiere potranno essere seguiti dal progettista direttamente da casa; questa possibilità potrebbe essere applicata a varie professioni comportando una notevole riduzione del problema del trasporto e quindi una riduzione dei costi per il trasporto, sempre più elevati. Ad esempio un responsabile dei lavori in un cantiere potrebbe utilizzare la tecnologia wireless per connettersi in internet, contattare il progettista via web cam e mostrare in tempo reale come procedono i lavori, evitando così al progettista di doversi spostare da casa.

Bibliografia:
Comunicato della Prima Conferenza Nazionale dei Servizi Innovativi e Tecnologici, Confindustria, Milano, 4 febbraio 2008
Architecture & PC. La rivoluzione digitale in architettura
di Mancia Paolo G.
Envisioning Cyberspace, New York: McGraw-Hill, 1998
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