INFORMATICA IN IITALIA:
La cultura Internet della piccola e media impresa italiana è ancora decisamente bassa. I segnali d'allarme arrivano da una ricerca Mate e Commercenet, che ha analizzato un campione di 500 imprese che riflette il tessuto connettivo della nostra economia, costituito da aziende tra i 10 e i 500 addetti dei comparti industria, commercio, servizi ed edilizia. Le aziende con un collegamento al Web sono la larga maggioranza (circa il 75%) e quasi la metà delle Pmi ha un proprio sito, nella gran parte dei casi appoggiato al Web server di un Isp e utilizzato più che altro in funzione di presentazione o al massimo per mettere on line catalogo e listini, visto che solo l'1% delle Pmi effettua vendite via Internet. Bassa è anche la propensione a valutare la possibilità di utilizzare Internet per la gestione degli acquisti, che tocca meno di un quinto del campione. Sono dunque ancora molto poche le Pmi che pensano di avvalersi di sistemi di e-procurement (richiesta di offerta via rete a più fornitori), utilizzando il Web per la valutazione delle offerte e la selezione dei fornitori, oltre che per l'effettuazione dell'ordine on line vero e proprio. Questa «ignoranza» è confermata dalla incomprensione generalizzata del termine stesso «marketplace», che risulta noto almeno in termini generali a meno del 10% del campione. Rispetto agli anni scorsi, però, nella Pmi sta crescendo in fretta la richiesta di una banda più larga: se infatti i collegamenti via linea dedicata e di tipo Dsl continuano a coprire una quota molto ristretta, Isdn costituisce ormai il 58% delle connessioni a Internet, contro un 36% di dial-up analogico via modem. In pratica, una situazione ribaltata rispetto a due anni fa Inoltre, circa il 30% delle Pmi pensa di migliorare le modalità di connessione nei prossimi 12 mesi e un buon 25% sta pianificando l'estensione del collegamento a Internet a un maggior numero di stazioni di lavoro presenti in azienda, se non a tutte in qualche caso. Resta però l'allarme per quel 40% che dichiara apertamente di non prevedere nessun mutamento sostanziale a breve né nelle modalità di connessione né nell'allargamento dell'accesso a Internet da parte dei Pc aziendali.
L'ignoranza verso le potenzialità della rete è un limite della nostra nazione che induce a non investire su queste tecnologie che sono e saranno il presente e il futuro di ogni attività.
Non a caso, la più grande fiera di informatica e tecnologia rimasta in Europa si trova in Germania (il Cebit di Hannover) .Grazie all’organizzazione perfetta i tedeschi sono riusciti a primeggiare nel settore delle fiere imponendo una locazione assolutamente imperfetta. E l'Italia che aveva a Milano (ombelico dell’Europa del sud, punto di incontro tra Sud e Nord) una fiera importantissima lo Smau, è riuscita a farla deperire, completamente.
Ciononostante alcune aziende italiane riescono ancora a competere nel mercato globale, sopratutto nel settore della domotica ossia la scienza che rende intelligente la casa.
l'italiana Easydom si è speciaizzata nella creazione di sistemi di automazione casalinga. funzionali ma allo stesso tempo semplici ed economici.
Con la presentazione dell’ultima versione del software, chiamato Invista, si è aggiunta un altra caratteristica rispetto al software precedente: l’integrazione con prodotti di terze parti, dai sistemi di sicurezza di Bentel, alle videocamere di sorveglianza Axis, fino agli amplificatori Yamaha o ai sistemi vocali di MediaVoice. L’obiettivo è quello di creare una casa più sicura e più semplice.
Il sistema precedente, chiamato Gestione Casa, era già compatibile con Windows Vista e Media Center, ma Invista (come suggerisce il nome) fa un altro passo avanti dal punto di vista della semplicità d’uso, dell’installazione e della economicità.
La distribuzione di Invista è prevista per Aprile e i prezzi non sono ancora definiti con precisione.
Oltre a Easydom anche il politecnico di Milano ha progettato in collaborazione con Merloni e Siemens il portale domestico.«Un vero e proprio home portal» dice Andreoni «che garantisce la teleassistenza, la telediagnosi e le telemergenze oltre alla altre funzioni domotiche». Il che equivale a dire: sistema di sicurezza garantito da telecamere e gestioni degli scenari predefiniti per il benessere casalingo. Oltre alla multimedialità dell’ultima generazione, Sms e Mms. Ma la domotica è anche e soprattutto gestione degli elettrodomestici: dal frigorifero alla lavatrice, dal forno a microonde alla caldaia. Per garantire il massimo del comfort eliminando sprechi. In questo consiste, in particolare modo, l’accordo con Merloni Elettrodomestici e Siemens, grazie al quale studenti, professori e ricercatori del Politecnico stanno assemblando modellistica e sistemi di controllo e robotica industriale ma al contempo analizzano i semiconduttori di trasmissione. Oltre alla rete di telecomunicazione e ai sistemi di trasmissione-ricezione sono fondamentali: la rete dei sensori e le architetture software per l’organizzazione della casa e i dispositivi microelettronici per il risparmio energetico
Le comunicazioni wireless hanno ormai raggiunto un grado di maturità tale da costituire una concreta alternativa alla posa dei cavi (una delle principali problematiche per il networking domestico), mentre alcuni dispositivi e applicazioni sino a pochi mesi fa riservati al mercato business e aziendale sono oggi disponibili per l’utenza consumer a prezzi ridotti.
In queste tecnologie deve puntare la ricerca italiana aumentando i fondi da investire su un settore in continua crescita.
Bibiliografia:
Rivista mensilie CHIP (Computer & Comunication) marzo 2008
Rivista mensile Week (l'informazione Hi-Tech per l'impresa) Maggio 2004
Rivista mensile Pc Professionale (Hi-Tech senza confini) Febbraio 2008
Inserto Pc Professionale “Rete Domestica” settembre 2007